(da.bac.) Prima le domeniche a piedi. Poi, se queste non dovessero bastare, anche le targhe alterne. E’ questa la strategia messa a punto dalla Loggia e dai 20 Comuni dell’area critica per affrontare l’emergenza pm10. Stamane il tavolo tecnico si è riunito nel palazzo comunale e ha definito quelle che saranno le misure anti-smog da qui alla prossima primavera. La firma ufficiale del protocollo avverrà venerdì, ma le linee guida sono oramai definite.
In sostanza dopo 12 giorni di superamento dei livelli di pm10 (50 microgrammi per metro cubo) è previsto che la domenica successiva le auto si fermino dalle 8 alle 20, compresi i veicoli euro 4 e 5 e le auto a metano o gpl. Se poi i superi dovessero continuare per altri sei giorni – e quindi arrivare a un filotti di ben 18 giorni – allora scatterebbe in modo automatico il meccanismo delle targhe alterne, con le stesse deroghe dello scorso febbraio.
Soddisfatto il vicesindaco Rolfi che nei giorni scorsi aveva espresso più di una perplessità rispetto al meccanismo del "pari o dispari". "Abbiamo invertito le contromisure, prima le domeniche ecologiche e solo se l’emergenza dovesse continuare le targhe alterne".
Esclusa, invece, l’ipotesi di organizzare domeniche ecologiche (una al mese) a prescindere dal livello di inquinamento. Se per tutto l’inverno i livelli dovessero essere nella norma, non vi sarà dunque nessuna domenica a piedi. "Magari fosse così" si limitano a dire i sindaci uscendo da palazzo Loggia "vorrebbe dire che l’aria non sarebbe inquinata a livello d’emergenza…"