A.S. Borsoni, vernissage per gli amici: “1961-2011: 50 anni sempre in sella”

“1961 – 2011: 50 anni sempre in sella”: è il leit motiv dell’invito a un incontro, che avrà luogo il 13 ottobre, rivolto a un folto gruppo di amici per festeggiare due occasioni apparentemente estranee l’una all’altra: il mezzo secolo di vita “ufficiale” di quello che cinquant’anni fa era nato come studio grafico e con lo scorrere del tempo e l’evolversi delle tecnologie ha assunto sempre di più anche le funzioni della comunicazione e del marketing, e una sofisticata collezione di biciclette che nello stesso periodo, di decennio in decennio, documenta l’evolversi del mezzo dal punto di vista tecnico ed estetico.

Cinquant’anni sempre in sella. Ora l’archivio cartaceo dello studio a.s. Borsoni è stato trasferito alla Fondazione Micheletti in un primo sommario ordine cronologico, in attesa di una più organizzata distribuzione di documenti di ogni genere – dai layout ai filmati, dalle affiches all’editoria al design – che consente di leggere da un punto di vista molto particolare le vicende industriali, commerciali, sociali, politiche della vita bresciana della seconda metà del secolo.

Poi la tecnologia ha consentito di facilitare il lavoro di archivio affiancando le tecniche digitali con tutti i loro vantaggi nella ricerca e nella riduzione degli spazi. Una particolarità: questo è il settimo trasferimento dello studio sempre ed esclusivamente nel primo tratto di via dei Mille, tra piazza della Repubblica e via Fratelli Bronzetti.

 

Nel corso del vernissage – dalle ore 19 alle 23 – si potranno ammirare 15 modelli di bicicletta che rappresentano gli ultimi cinquant’anni  di tecnica ed estetica della bicicletta: a partire dalla Bianchi da corsa degli anni 60, quella da passeggio che ha deliziato i nostri padri nelle prime domeniche senza macchina degli anni 70, le bici del grande telaista bresciano Serena a cui han fatto ricorso tutti i campioni bresciani dell’epoca Dancelli, Visentini, Bontempi: per gli anni 80 un esemplare  del maestro, Ernesto Colnago, il padre delle moderne bici da corsa e poi una elegantissima bici da passeggio Taurus. Negli anni 90 entra in scena la Mountain Bike, il sogno dei ragazzi dell’epoca, qui rappresentata da una Kastle super accessoriata. Negli ultimi anni nuove tecnologie, nuovi materiali, il carbonio, il titanio hanno messo le ali alle biciclette e gli artigiani si sono sbizzarriti; qui ci sono alcuni esempi, con prototipi di biciclette sempre più leggere e con design dalle forme futuristiche, veloci, sempre più funzionali ad ogni tipo di strada e di pendenza.

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Redazione BsNews.it

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