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Metro: visita guidata al deposito, cuore e cervello dell’opera

(da.bac.) Quel che colpisce di più certi visitatori è che ci si possa sedere in testa, a pochi centimetri dal vetro "panoramico". Il posto per il guidatore, infatti, non c’è e nonostante si parli e si scriva di metropolitana quasi ogni giorno, da anni, qualcuno non lo sapeva ancora. Il metrobus bresciano sarà un sistema completamente automatico, una sorta di “ascensore orizzontale” o – meglio – una cabinovia con 16 convogli sistemati lungo la linea. Cuore e cervello di questo sistema è il deposito di Buffalora che, a dispetto del nome, è molto di più di un semplice rimessaggio dei treni. Da lì si governa ogni aspetto della metropolitana, dalla movimentazione dei veicoli alla sicurezza nelle stazioni, dall’apertura delle banchine al lavaggio dei mezzi. Oggi, durante il secondo degli open day dedicati al metrò, i bresciani hanno potuto visitare l’area di otto ettari che sorge a est di via Serenissima, fare un giro negli enormi capannoni e salire sui treni (sebbene fermi in officina). Come già ieri, alla stazione di Brescia Due, molte le persone che hanno voluto toccare con mano i progressi di un’opera che tra poco più di un anno sarà in funzione. Ad accompagnarli, questa mattina, il presidente di Brescia Mobilità Valerio Prignachi, il direttore generale Marco Medeghini e il presidente di Brescia Trasporti Andrea Gervasi.

Oggi i visitatori sono rimasti affascinati dai treni: mezzi lunghi 39 metri e in grado di portare fino a 300 persone, dotati di impianto di condizionamento, telecamere di sicurezza e monitor dove scorreranno informazioni e immagini. Quando il metrò sarà in esercizio, sulla linea ne circoleranno 16 mentre due – a rotazione – resteranno nel deposito per manutenzione e controlli. Il servizio prevede ad oggi un cadenzamento che nelle ore di punta sarà di 90 secondi: in pratica passerà un treno ogni minuto e mezzo, eliminando di fatto i tempi di attesa. Di norma il cadenzamento sarà invece di 180 secondi. In meno di 20 minuti si potrà comodamente percorrere i 13,1 km della linea, passando per le 17 stazioni, da Sant’Eufemia a Prealpino.

Tutto, come detto, sarà governato e gestito da una centrale operativa, da cui si potranno controllare e regolare le funzioni e gli interventi. Ogni operazione, anche la più “banale” sarà infatti automatica: il lavaggio del treno? Sarà il mezzo che, da solo, entrerà che entrerà nel capannone per il lavaggio. Basterà che i tecnici di Ansaldo diano un comando dalla centrale che sorge sulla sommità del capannone centrale. Una scelta, quella dell’automatismo, che consentirà puntualità, precisione e sicurezza, spiegano i tecnici di Ansaldo Breda.  

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Redazione BsNews.it

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