Piuttosto che abolire le Province sarebbe il caso di eliminare i privilegi della politica, ad iniziare dalle auto blu dei parlamentari. La proposta-rpovocazione non è nuova ma questa volta viene proprio da un politico, l’assessore provinciale ai Trasporti Corrado Ghirardelli. “Oggi mi trovavo a Roma per lavoro e passando davanti al Senato dove all’interno del Palazzo si stava svolgendo la seduta per l’approvazione della manovra correttiva alla finanziaria 2011, non ho potuto non notare le numerose auto blu e le auto delle scorte con i lampeggianti che sostavano davanti e attorno; cosi mi sono preso la briga di contarle: ben 26 macchine” scrive Ghirardelli sul suo blog. “Come se non bastasse, c’erano almeno una 70tina di uomini di scorta presenti tutti poliziotti, tutti sottratti al servizio pubblico in attesa che “il signor qualcuno” uscisse dell’edificio. Se l’Italia fosse un’azienda questi sarebbero i primi costi da evitare, perché tali costi non hanno ragione di esistere, ma invece che pensare a questo oggi si pensa di dover eliminare le Province senza pensare ai risvolti che questa decisione avrebbe. Un marasma totale, senza ottenere nessun vero risparmio poiché non dimentichiamo che i dipendenti provinciali verrebbero assorbiti dalla Regione con stipendi più alti. Trovo altresì vergognoso” continua Ghirardelli “tutto questo spreco di soldi pubblici e dimostrazione di “potere” proprio nel giorno in cui al Senato venivano decise le sorti economiche degli italiani con la richiesta ad essi di grandi sacrifici come da disegno di legge proposto dal Ministro Tremonti. In questo momento così difficile è sgradevole vedere come i soggetti deputati alla gestione della cosa pubblica non siano in grado di comprendere, affrontare e risolvere i veri problemi del Paese, ma siano solamente intenti a mantenere inalterato il loro “status quo” elitario con costi dell’ordine di trentamila euro mensili a deputato e perdendo completamente di vista la vera necessita del Popolo italiano. Il mandato elettivo che è stato conferito loro dagli italiani in una condizione economica, politica e sociale completamente diversa non è per l’eternità e a fronte di tale situazione è necessario chiedere nuovamente al Paese da chi voglia essere governato. Qualcuno spieghi loro” conclude l’assessore “che l’Italia sta dubitando da tempo delle loro capacità per questo motivo un passo indietro e un ricambio generazionale sarebbe, forse, opportuno”.
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