Vendemmia, il Consorzio scrive alla Cisl: basta polemiche, combattiamo il caporalato insieme

Maurizio Zanella, Presidente del Consorzio per la tutela del Franciacorta, ha scritto una lettera alla Cisl dopo l’allarme sul caporalato in Franciacorta lanciato dalla Fai Cisl di Brescia, la categoria del settore agro-alimentare.

“Trovo estremamente positivo che si effettui un attento monitoraggio delle diverse situazioni lavorative in Franciacorta – scrive Zanella – area vinicola che fortunatamente negli ultimi anni ha dovuto ricorrere ad un sempre maggior numero di addetti grazie al successo ottenuto sui mercati”.

Il Consorzio esprime però disappunto per quella che definisce una “scelta di comunicazione che getta un’ombra assai spiacevole su tutta la Franciacorta” e non solo sulle aziende che avrebbero fatto ricorso a fornitori di manodopera che si pongono al di fuori delle regole. Il Presidente Zanella scrive alla Cisl che il Consorzio è disponibile al dialogo e alla collaborazione, “a condizione che il nostro operato avvenga con tempestività, andando al cuore del problema nella sua sostanza (eventuale denuncia alle autorità competenti) e non per cercare una quanto mai inopportuna visibilità sui media che squalificherebbe ingiustamente un intero territorio”.

Immediata la riposta della Cisl, “disponibile da subito ad un incontro per approfondire insieme al Consorzio una problematica che è stata sollevata con l’unico scopo di impedire che in un territorio così importante per l’economia bresciana possa prendere piede un fenomeno preoccupante come quello dello sfruttamento organizzato della manodopera”.

"Non è nello stile della Cisl sollevare polveroni per farsi pubblicità – spiega Daniele Cavalleri, Segretario generale della Fai Cisl di Brescia – tanto che prima di rendere pubbliche le nostre preoccupazioni abbiamo portato la questione alla Direzione provinciale del lavoro e all’Ufficio vigilanza dell’Inps fornendo copia delle offerte di manodopera (chiaramente sottopagata rispetto alla paga oraria contrattualmente stabilita per la vendemmia) che sono arrivate nelle aziende della Franciacorta da non meglio definite cooperative della Romania e alle quali molte aziende hanno aderito. Basta comunque farsi un giro tra le colline di Franciacorta per capire cosa sta succedendo, a patto che si abbia come prima preoccupazione la dignità dei lavoratori e le condizioni di vita e di lavoro, non quella dell’immagine di un marchio".

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Redazione BsNews.it

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