Montecampione sempre più tesa per i “suoi” 99 profughi

Novantanove profughi "parcheggiati" in un residence a 1800 metri d’altezza. Una decina le etnie da cui provengono. Nessun negozio nelle vicinanze, nessuna attrazione (se non la montagna, bellissima, e sentieri, le camminate da fare), nessun contatto con la gente (la località è puramente turistica, abitata quasi esclusivamente d’inverno per lo sci). Nessun cinema, nessuna biblioteca, nessun bar. Nessun presidio medico, oltretutto. L’unico modo per far passare il tempo è una partita a carte, o a scacchi per chi è capace, o a calcetto per chi ne ha voglia. Tutto questo solo a raccontarlo lascia presagire che potrebbe creare dei problemi, e infatti qualche problema a Montecampione i 99 immigrati lo stanno vivendo.

Problemi di salute, tanto per cominciare. Più volte la settimana i medici dell’Asl devono salire fino a 1800 metri per visitare e curare le persone che accusano malesseri, semplici influenze o raffreddori (arrivano dall’Africa questi ragazzotti, non sono abituati alle temperature di montagna) ma anche mal di denti, di pancia, addirittura si sono resi necessari alcuni interventi chirurgici (quattro, secondo quanto riportato dal medico intervistato dal Giornale di Brescia in edicola stamane). 

Ma non è finita: nei giorni scorsi si sarebbero verificati i primi "scontri" tra uomini di diverse etnie. Nulla di particolarmente grave, grazie al cielo, ma la situazione ha reso necessario l’intervento dei Carabinieri. Per ora solo parole grosse, minacce e qualche spintone, ma sono episodi da non sottovalutare. La convivenza forzata può giocare brutti scherzi.

Nei prossimi giorni partirà l’assistenza agli immigrati: l’amministrazione comunale di Artogne in collaborazione con alcune associazioni di volontariato (vedi sotto) si occuperanno di portare in quota capi d’abbigliamento e scarpe. Sempre i volontari poi si sono offerti per intrattenere i profughi, iniziare con loro attività che li aiutino a sentirsi meno soli, che li aiutino, in fin dei conti, a far passare il tempo. Fino a quando?

Ecco il comunicato diffuso da chi cerca di aiutare i profughi in Valle Camonica:

Ciao, come saprai anche la Valle Camonica sta accogliendo diversi profughi che scappano dalla guerra in Libia.
Sono persone che lavoravano in Libia e che ora sono scappate rischiando la vita nell’attraversata del mare mediterraneo.
Alcuni di loro hanno subito violenze in Libia, altri hanno problemi di salute dopo l’attraversata, altri ancora (salvati) hanno perso un familiare nella barca-carretta ribaltata in mare.
60 persone sono accolte dignitosamente a Corteno Golgi, 26 alla Caritas di Darfo, 15 sono in valpalot-Pisogne affidate ad un privato mentre altre 100 persone sono state collocate a Montecampione a 1.800 m., sui verdi pascoli, senza alcun servizio attivato per loro escluso vitto e alloggio.
Sino a ieri queste persone non avevano ancora un cambio vestiti ed un kit igienico per lavarsi. La struttura isolata non è idonea per accogliere queste persone, ma in mancanza di alternative resterenno lassù sino all’autunno, per la gioia del proprietario….
Il Centro Casa Giona, la Cooperativa K-pax, insieme ai Comuni di Breno e di Malegno stanno accogliendo altre 10 persone.
Noi vorremmo potenziare questi posti, anche in collaborazione con altri Comuni sensibili del territorio, ma per fare ciò abbiamo bisogno di attivare una rete di volontari locali disponibili a dedicare un pò del loro tempo per le attività di accompagnamento ai servizi, trasporto, prima alfabetizzazione, ecc.
Queste attività saranno svolte inizialmente sotto la supervisione di un operatore di Casa Giona/K-pax presso le strutture/appartamenti di accoglienza.
Per questo motivo siamo a chiederTI/Vi se sei disponibile ad intraprendere questa esperienza con noi, oppure se conosci amici e/o parenti sensibili al quale rivolgere e girare questa comunicazione.

Per chi fosse interessato ad avere più informazioni e/o svolgere un colloquio può rispondere alla presente o prendere contatto con:
– Gian Mario Melotti cell. 380.9064606, e-mail: gemm3utu@yahoo.it.
– Pierina Disetti, Coop K-pax tel. 0364.340172, e-mail: pierinasami@tiscali.it.

“Io sono quell’altro
che ha attraversato
un paese su una passerella
sospesa tra due sogni”

(Tahar Ben Jelloun)

Grazie per l’attenzione ciao, RESTIAMO UMANI.
Marco Zanetta, Carlo Cominelli, Agostino Mastaglia, Pierina Disetti, Gian Mario Melotti, Francesca Pandocchi, Federica Lancini.
Casa Giona Breno/Coop K-PAX

PROFUGHI: ACCOGLIERE E FARSI ACCOGLIERE. LA GRANDEZZA DEI PICCOLI GESTI 

Share
Published by
Redazione BsNews.it

Recent Posts

Covid, lieve aumento dei casi in una settimana

ROMA (ITALPRESS) – Lieve aumento dei casi e del tasso di positività. Lo rileva il…

12 ore ago

Ucraina, Tajani “Non manderemo soldati”

REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – “Abbiamo sempre detto che non siamo in guerra con la Russia,…

12 ore ago

David di Donatello, Mattarella “Abbiamo bisogno del cinema”

ROMA (ITALPRESS) – “La storia è sempre un percorso. Memoria e cambiamenti si rincorrono e…

12 ore ago

Tudor “Contro il Monza sarà dura, dovremo dare tutto”

ROMA (ITALPRESS) – “Contro il Monza sarà una partita difficile, come lo sono tutte in…

12 ore ago

▼ Fermati in autostrada con cocaina e keta: arrestati due 30enni

>>> Clicca qui e ricevi direttamente sul cellulare le news più importanti di Brescia e…

13 ore ago

▼ Bresciano intrappolato sull’isola-paradiso dello Yemen: la guerra civile gli impedisce di tornare

Quindici cittadini italiani, tra cui un bresciano, sono rimasti bloccati sull'isola di Socotra, nello Yemen.…

13 ore ago