Conquista della Prima Divisione. Gioie, tante, ma anche tanti problemi in seguito alla strepitosa promozione da parte della Feralpi Salò. Se nei giorni successivi all’impresa contro il Pro Patria il presidente Giuseppe Pasini si disse ottimista sulle possibilità di disputare il prossimo campionato nello stadio di casa, il Lino Turina, ora a distanza di alcune settimane le cose sono considerevolmente cambiate.
Ieri c’è stato l’incontro presso il comune di Salò tra la società e l’amministrazione del sindaco Barbara Botti. Il problema grosso (insormontabile?) è rappresentato dai 400mila euro che servirebbero per adeguare l’impianto alla categoria della Prima Divisione. Soldi che ora il comune non ha, e che farebbe comunque fatica a spendere per rispettare il patto di stabilità. E allora che si prospetta all’orizzonte la possibilità di emigrare in città, al Rigamonti addirittura. La distanza tra Salò e Mompiano certo non è insormontabile, ma sarebbe un guaio per i tanti storici tifosi, soprattutto anziani, che perderebbero dopo decenni la possibilità di vedere giocare la propria squadra.
Quali i problemi del Turina? La capienza va necessariamente portata a 4mila posti, dagli attuali 2.350, il settore ospiti dovrà avere un ingresso separato da quello dei tifosi casalinghi, la sala per la conferenza stampa deve passare da 20 a50 posti. Altro argomento l’illuminazione: gli attuali 350 lux (l’unità di misura dell’illuminazione) vanno portati a 500, il che significa che vanno montati nuovi fari, sperando di non dover sostituire anche i pali che li sorreggono.
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