Praticamente tutto l’attacco, Caracciolo, Diamanti, Eder e anche Possanzini, in aperta polemica con il presidente Corioni (che rilancia al mittente le accuse ricevute, parlando di scarsa professionalità del Possa, che secondo lui semplicemente non ha accettato la panchina, o la tribuna). E poi Arcari, chiesto dal Bologna che si priverà di Viviano, e Zoboli, anch’egli associato al Bologna. Senza contare Sereni (rescissione consensuale del contratto, preceduta da polemiche più o meno pubbliche su presunti suoi comportamenti, che quantomeno richiederebbero approfondimenti da parte di chi di dovere), Lanzafame e Zebina (difficile pensare che scendano in B).
Il Brescia in questo momento non è una squadra, è un grande supermercato di calciatori. Peccato che le offerte vere siano poche (e vengono rifiutate, come quella a Caracciolo), e pochi i soldi in questo mercato che stenta a decollare. Il Brescia, diciamola tutta, in questo momento non è una squadra anche perché manca il condottiero/allenatore e manca chiarezza sul futuro societario.
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