Andrea Caracciolo anche a gioco fermo fa arrabbiare il presidente Gino Corioni. Perché? Il capitano delle Rondinelle nei giorni scorsi ha ricevuto un’offerta molto seria, e parecchio allettante, dalla formazione ucraina della Dinamo Kiev. 3 anni di contratto a 2,2 milioni di euro l’anno, conditi dalla possibilità di disputare la Champions League e giocare a fianco del pallone d’oro Andrij Shevchenko. Niente male per un giocatore che a 30 anni è appena retrocesso con la sua formazione in Serie B, eppure l’Airone ha rifiutato, e salvo clamorosi ripensamenti dovrà trovarsi un’altra squadra.
Deriva da ciò l’arrabbiatura del presidente, dal mancato introito dei 6-8 milioni derivanti dall’operazione, denaro utile (anzi: necessario) per la rifondazione e l’avvio di un nuovo ciclo. Corioni proprio non capisce come si possa rifiutare un’offerta del genere, ma Caracciolo ha dimostrato come nel calcio non conti solo il denaro. Attualmente prende 600mila euro l’anno: Andrea con questo rifiuto rinuncia a 1,6 milioni a stagione, solo per provare a rimanere protagonista in Italia, solo per non lasciare il nostro campionato. Non è stata una scelta facile: in settimana il capitano è stato in visita al bellissimo centro di allenamento di Kiev, ha vacillato, ma ha detto di no.
Quale il suo destino? Bologna, forse. Oppure Siena, o Fiorentina.
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