Il pallido insieme dei pensieri

Da un anno ormai vivo lo stupore di vedere Ernesto passeggiare la domenica nel quartiere, indossando una fiammante giacca arancione, camicia bianca, fiocco altrettanto arancione. Ernesto un anno fa circolava con abiti sobri, orientati sul grigio.

E’ naturale quindi se questa mattina, dopo i saluti di simpatia, ho chiesto:

“Perchè giacca e fiocco color arancione?”

“E’ per riposare dal nero.”

E così Ernesto spiega che il suo nuovo lavoro, data la crisi dell’edilizia dove lavorava come stuccatore, è guidare furgoni otto ore al giorno, a volte anche dieci.”

“Che genere di furgoni?”

“Quelli che devi vestire in nero perché trasporti i clienti al riposo eterno:”

“I morti?”

“Li chiamano così.”

Per comunicargli la mia solidarietà gli confido che da ragazzo, a Londra, tra i vari lavori ho anche lavato i cadaveri.

“Quelli che trovavano morti per strada. Erano nudi su tavole di marmo e li spruzzavo col disinfettante.”

“I morti quando sono nudi non fanno impressione, perché sembra che dormano, ma vestiti con giacca e cravatta, come se stessero per andare a una festa a me fanno paura.”

“Li devi chiudere tu nella cassa?”

“Fa parte del servizio. Ieri ho chiuso una bimbetta di dieci anni, tutta vestita di bianco. Non riuscivo a credere che fosse morta. Infatti l’anno ammazzata i medici. Doveva operarla di appendicite e non si è più svegliata. Ogni poco col furgone mi dovevo fermare perché la madre sveniva.”

“Dimmi perchè hai scelto l’arancione?”

“Ah Silvà, vuoi proprio saper tutto. L’arancione è il colore del sole e il sole è la vita e così

almeno la domenica me sento vivo.”

“Ti pesa il mestiere? Fanno impressione i morti?

“Ogni settimana ne porto un sessantina, duecentocinquanta al mese e, ferie incluse, circa tremila l’anno. No, non sono i morti che mi fanno pena, ma quelli che seguono il carro con l’aria di chi non morirà mai. Si direbbe che la faccenda è sì drammatica ma non li riguarda e dopo la funzione se ne vanno tutti al bar ad avvelenarsi con sigarette e caffè, tanto sono immortali.”

“Cosa si può fare per loro?”

“Che se puo’ fa’? Lasciarli in pace, magari già ci pensano i figli e le mogli a tormentarli, e il lavoro che li tiene schiavi dalla mattina alla sera. Quando, con la scusa del morto, fanno vacanza lasciamogliela godere.”

“E tu mentre loro godono a fumare e parlare di calcio che fai.”

“Mi lascio andare.”

“A cosa?”

“Al pallido insieme dei pensieri.”

Sto ancora pensando alla sua risposta.

* Autore cinematografico

Testo pubblicato su concessione dell’autore www.silvanoagosti.com

Share
Published by
Redazione BsNews.it

Recent Posts

Covid, lieve aumento dei casi in una settimana

ROMA (ITALPRESS) – Lieve aumento dei casi e del tasso di positività. Lo rileva il…

4 ore ago

Ucraina, Tajani “Non manderemo soldati”

REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – “Abbiamo sempre detto che non siamo in guerra con la Russia,…

4 ore ago

David di Donatello, Mattarella “Abbiamo bisogno del cinema”

ROMA (ITALPRESS) – “La storia è sempre un percorso. Memoria e cambiamenti si rincorrono e…

4 ore ago

Tudor “Contro il Monza sarà dura, dovremo dare tutto”

ROMA (ITALPRESS) – “Contro il Monza sarà una partita difficile, come lo sono tutte in…

4 ore ago

▼ Fermati in autostrada con cocaina e keta: arrestati due 30enni

>>> Clicca qui e ricevi direttamente sul cellulare le news più importanti di Brescia e…

5 ore ago

▼ Bresciano intrappolato sull’isola-paradiso dello Yemen: la guerra civile gli impedisce di tornare

Quindici cittadini italiani, tra cui un bresciano, sono rimasti bloccati sull'isola di Socotra, nello Yemen.…

5 ore ago