La sentenza giunta ieri dal Consiglio di Stato non è altro che una diretta conseguenza di quella della Corte di Giustizia europea emanata lo scorso 28 aprile, in cui si boccia la normativa italiana che prevede il reato di clandestinità (pacchetto sicurezza del 2009). Sulla scorta di quella, il Consiglio di Stato ha dato ragione all’associazione Diritti per tutti, che affermava che il reato di clandestinità non è ostativo al rilascio del permesso di soggiorno, e dunque il documento spetta anche agli immigrati che salirono sulla gru di via San Faustino.
La sentenza non può che chiamare direttamente in causa il vicesindaco Fabio Rolfi. Secondo Umberto Gobbi per l’assessore alla Sicurezza si tratta di un’altra sonora sconfitta visto che aveva apertamente e ripetutamente affermato che gli immigrati sulla gru non avrebbero mai avuto il permesso di soggiorno.
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