A Palosco, al confine tra Brescia e Bergamo, sono comparsi diversi manifesti di protesta contro il prefetto di Bergamo. Colpevole di aver inviato una trentina di tunisini nel territorio del Comune senza l’accordo del sindaco. A farli affiggere è stato proprio il primo cittadino leghista Massimo Pinetti, in campagna elettorale per la rielezione.
Gli immigrati saranno accolti nei prossimi giorni nell’istituto Palazzolo, casa delle suore Poverelle, che provvederanno alla loro assistenza in collaborazione con la Caritas. Una decisione che il sindaco avrebbe appreso soltanto da una telefonata dal prefetto. Di qui la decisione di reagire con i manifesti in cui si sottolinea che l’amministrazione comunale, pur apprezzando le finalità e le motivazioni umanitarie, ha espresso al prefetto il proprio disappunto per un’ iniziativa intrapresa in modo unilaterale e frettoloso senza la preventiva informazione alla comunità di Palosco e soprattutto senza chiarire alcun dettaglio sulle modalità e la tempistica della permanenza.
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