Lettera contro la Cgil a spese del Comune, Galletti denuncia per peculato il sindaco di Adro

Il sindaco di Adro Oscar Lancini è stato denunciato questa mattina per peculato dal segretario generale della Camera del Lavoro di Brescia Damiano Galletti.

Il 15 marzo scorso il sindaco di Adro ha inviato una lettera a tutti «i capi famiglia» del paese, su carta intestata del Comune, nella quale attacca in modo evidente e con toni piuttosto pesanti la Cgil. «Appare evidente, anche ad un occhio poco attento – si legge nella denuncia -, come il tenore della missiva abbia un’evidente finalità politica ed esuli pacificamente da quella funzione amministrativa alla quale è funzionale, altresì, la spesa di denaro pubblico». Nella denuncia si osserva che dalla lettera del sindaco si possono infatti desumere almeno tre concetti: una lettura alternativa dei fatti, la denigrazione dell’operato e della funzione del sindacato (reo di aver vinto tutte le battaglie legali intraprese) e l’invito a restituire le tessere della Cgil come «…lezione di democrazia a questi sinistroidi».

Da qui la denuncia per peculato, dal momento che è evidente che i concetti espressi nella lettera «potevano e dovevano essere espressi altrove, ad esempio in una lettera su carta intestata della Lega Nord per l’indipendenza della Padania o in una nota congiunta della maggioranza del consiglio comunale». Insomma, altrove, «ma non in un atto ufficiale del Comune, con tanto di logo, protocollo e probabile spesa di denaro pubblico».

«L’utilizzo disinvolto delle risorse pubbliche – si legge nella denuncia -, esclusivamente funzionale all’espressione di opinioni politiche, comporterebbe (ove così fosse accertato) lo smarrimento del confine che separa la dialettica politica dall’azione amministrativa, necessariamente da connotarsi per buon andamento ed imparzialità».

Ed è quindi evidente che qualora il Lancini avesse utilizzato le risorse comunali (uffici, personale, etc.) per lo stampaggio della missiva – e ne avesse ordinato la diffusione a spese del Comune di Adro -, avrebbe senza dubbio utilizzato la sua carica di primo cittadino per disporre l’utilizzo di denaro pubblico (altrui) per fini del tutto esorbitanti dall’azione amministrativa.

«Dopo avere speso soldi della collettività in Soli delle Alpi poi rimossi, ricorsi e contro ricorsi persi – afferma Damiano Galletti -, il sindaco non solo rivendica le discriminazioni deliberate accertate dai giudici in più gradi di giudizio, ma insiste anche nello sperpero di denaro pubblico a fini politici e privati».

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Redazione BsNews.it

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