Jamila, Santanché: “Sono sconcertata. Epilogo positivo ma non abbassiamo la guardia”
Movimento per l’Italia, nelle parole del sottosegretario Daniela Santanchè interviene sul caso di Jamila: “Sono sconcertata dagli avvenimenti di Brescia. Da anni sostengo la battaglia di decine di immigrate musulmane seviziate e costrette all’isolamento dai propri familiari solamente perché, come Hina e Jamila, avevano costumi troppo occidentali. La responsabilità è ancora di chi nei luoghi di culto islamici predica contro la parità fra i sessi non rispettando la nostra costituzione. Demonizzando e perseguitando le donne che scelgono l’apertura al sistema occidentale, si schierano contro l’integrazione e il rispetto dei diritti civili”
Diego Zarneri, vice-segretario nazionale del Movimento per l’Italia, cittadino bresciano, aggiunge : “E’ inammissibile che nella città di Hina Salem si verifichi oggi un altro gravissimo episodio di discriminazione culturale. La famiglia della ragazza e il suo rifiuto per l’integrazione della figlia è un comportamento inaccettabile, così come è inaccettabile il dolore di Jamila colpevole solo di essere una bella ragazza”
Entrambi aggiungono: “Siamo lieti di sapere che la vicenda si è conclusa con il reinserimento di Jamila a scuola, ma questo non deve farci abbassare la guardia. Il comportamento del clan maschile di cui è stata vittima la ragazza, è un comportamento molto diffuso fra le famiglie mussulmane che rifiutano l’integrazione e merita approfondimenti, interventi socio-culturali e provvedimenti da parte delle forze dell’ordine. Per fortuna la storia di Jamila è diventata di dominio pubblico ed è emersa dall’oblio a cui di solito sono destinate le sofferenze di ragazze che come lei avevano accettato la sfida dell’integrazione. Senza il gesto coraggioso di un professore e senza l’interessamento dei media, chissà come si sarebbe conclusa questa vicenda”