Bedizzole, è rivolta contro il gassificatore di pollina: “Pronti a fare da scudi umani”
Le donne di Bedizzole scudi umani contro la realizzazione di un gassificatore di pollìna. E’ la proposta emersa dai cittadini che venerdì sera hanno assistito al consiglio comunale dedicato proprio al tema dell’insediamento nella zona Riali di un Impianto di recupero energia elettrica da deiezioni agricole. Maggioranza e opposizione hanno votato una mozione in cui dicono in modo chiaro no alla costruzione dell’impianto; ma la lotta si profila dura perché in questi casi l’autorità di Regione e Provincia prevale su quella del Comune. Per questo Bedizzole si prepara alla mobilitazione: il sindaco Roberto Caccaro si è detto pronto ad andare casa per casa a raccogliere firme, il consigliere comunale Cottini ha proposto di andare a incatenarsi davanti alla Provincia di Brescia e una signora presente in sala ha invitato le donne del paese a ergersi come scudi umani.
Il progetto prevede la realizzazione di un gassificatore che riceverebbe 51 tonnellate al giorno, il 25% prodotte a Bedizzole, il resto da fuori. L’impianto accoglierebbe le polline, le essiccherebbe e ne ricaverebbe gas da trasformare in energia elettrica. Secondo una stima, verrebbero emessi 60 chili al giorno di ossido d’azoto, 21 tonnellate all’anno. Si tratta di un impianto moderno, ma è anche un progetto pilota su cui ci sono quindi molte incognite. Per il sindaco, però, la questione è chiara: Bedizzole è dei bedizzolesi. Non dobbiamo subire imposizioni da chicchessia e siamo contrari all’insediamento, che non può essere testato vicino alle persone. Tuteliamo i cittadini dall’incremento dei rischi di influenza, salmonella, zanzare. Se necessario andrò casa per casa a raccogliere firme.