100 grammi a settimana di droga, eroina soprattutto ma anche cocaina, spacciati e consegnati nelle mani di giovani e meno giovani bresciani. Un traffico che probabilmente andava avanti da mesi, e che finalmente è stato scoperto e annientato dalla polizia. Un’operazione difficile, perché i tunisini sfruttavano al meglio le strade strette e contorte del Carmine, nelle quali si muovevano con rapidità anche a piedi o in bicicletta. Un’operazione difficile perché gli spacciatori erano attenti a non farsi trovare con la droga addosso, ma la nascondevano in anfratti e angoli non facilmente raggiungingibili. Quando c’erano forze dell’ordine in circolazione i tunisini (e una donna italiana, l’unica persona non straniera coinvolta) comunicavano tra loro segnalando la posizione dei “neri”, i carabinieri, dei “blu”, i poliziotti e degli “amici di Mario”, i vigili urbani.
Decisivi per la cattura degli spacciatori sono stati i fermi di alcuni tossicodipendenti beccati a compiere piccoli furti in zona Carmine. Rubavano per pagare la dose, sono stati arrestati e grazie alle loro confessioni si è scoperto il giro. Poi grazie anche alle telecamere piazzate nel quartiere, anche alle finestre di abitazioni private, si sono ottenute le prove per incastrare i sei: Antonelli Vanessa, Labidi Abdenaceur, Ben Ali Salah, Benssaoudi Mohamed, Fati Ali, Moussa Issa.
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