Servizi sociali, un bilancio più che positivo

Una delle opere teatrali più divertenti e proficue degli anni trenta, di Jean Giraudoux introduce una scena spassosa, dove l’anziana Ecuba insegna che, in battaglia, bisogna vincere sul nemico anche con gli epiteti. In battaglia secondo Giraudoux, si usano sia gli epiteti sia le armi, in politica si usano sia le parole sia i voti; ma come in guerra gli insulti da soli non fanno vincere, così in politica le parole non valgono nulla se non sono sostenute dai voti. Purtroppo questa elementare verità è assolutamente ignorata dalla sinistra che anche in occasione della ricognizione di metà mandato ha perso, come altre volte, un’occasione per fare l’interesse della città; dimenticando una parola che aveva un grande valore per gli antichi greci e i romani: “paressia”, ovvero una qualità morale richiesta a chi parla che deve sempre dire la verità senza paura né dubbi; ma l’opposizione in Logga è sempre in mala fede e contro gli interessi di Brescia e dei bresciani, perché purtroppo tutto può essere vero con false premesse. La dimostrazione di ciò è stata data dalla sinistra bresciana nell’ultimo Consiglio Comunale, nell’ambito del quale dall’opposizione è stata data un’immagine di Brescia corrispondente al falso e sicuramente non reale rispetto a quanto è accaduto e accade nella nostra città.

Venendo all’argomento da me trattato, in quell’occasione, i “Servizi Sociali e alla Persona” mai per me è stato così facile parlarne, perché elencare i buoni risultati dell’Amministrazione Paroli, che ha saputo, in un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo fra la crisi economica e quello che ho sempre chiamato il patto di stupidità, mantenere un livello così elevato di attenzione ai bisogni ed alle richieste sociali che salgono dalla città con una spesa media di 44 milioni di euro, è molto facile. Basterebbe ricordare: gli interventi a favore degli anziani, gli interventi in campo abitativo, il nuovo welfare cittadino che ha coinvolto sempre di più il volontariato, l’associazionismo e tutti i soggetti del terzo settore, i successi dell’assessorato alla famiglia, la collaborazione con gli oratori cittadini, le politiche per i giovani sia nel campo del disagio così come del lavoro, il progetto integrato delle torri di San Polo, il lavoro fatto per portare Brescia ad essere una città universitaria e potrei andare via cosi a lungo ed elencare in modo pedestre quanto fatto, ma non è mia intenzione fare la pura lista della spesa quanto analizzare in dettaglio quelli che, dal mio punto di vista, sono i principali risultati politici ottenuti da questa amministrazione e su quelli che sono i progetti futuri.

Uno dei principali risultati ottenuti è il sostegno all’associazionismo, con la fornitura di sedi operative ed il coinvolgimento in tutte le iniziative nelle quali il loro contributo è fondamentale. Brescia al di là dell’immagine negativa, proveniente da un’informazione di sinistra, volutamente distorta, si veda Santoro sul caso della gru, è una città solidale nella quale l’associazionismo è attivo e fra i più importanti anche numericamente d’Italia.

Altro risultato è quello delle politiche in aiuto alle famiglie, fra queste possiamo annoverare il tanto discusso “Bonus bebè” con 979 richiedenti, compresi quelli che secondo noi sono dei soggetti non aventi diritto, cioè i cittadini non italiani, circa il 50%, che al di la delle polemiche ha consentito alle famiglie di avere un contributo alla nascita di un figlio.

Il “Bonus anziani” eccellenza tutta bresciana, infatti, Brescia è l’unica città in Italia ad averlo istituito, questo fatto la dice lunga sull’attenzione che l’amministrazione ha per i più deboli ma soprattutto per chi ha saputo fare grande questa città, oggi una delle città più ricche d’Italia, una città nella quale è possibile spendere 44 milioni di euro per i servizi sociali, quindi anche per chi ha bisogno ma non ha contribuito a questa crescita. I nostri anziani sono stati la ricchezza ed il benessere di Brescia ed il “Bonus” non è altro che un piccolo, anzi un piccolissimo grazie a chi ci consente di vivere oggi in modo agiato guardando al futuro non con la speranza ma con certezze, sulle basi solide e sicure della nostra democrazia e della nostra capacità economica. Ecco perché ritengo questo, il maggior risultato dell’amministrazione e dell’assessorato, anche se purtroppo ci sono stati degli approfittatori che hanno speculato e hanno chiesto il contributo senza averne diritto, ma stiamo mettendo in campo una serie di verifiche incrociate e di merito che porteranno a smascherare gli approfittatori; spero che almeno su questo argomento non vi siano differenze di parte ed i furbetti non la passino liscia ed, una volta per tutte, in Italia i costi di un’iniziativa siano quelli reali e non quelli gonfiati da esigenze inesistenti.

Per le famiglie numerose è stato fatto molto attraverso la gratuità dei molti servizi, dai trasposti alla mensa scolastica alle rette dell’asilo nido o della scuola materna.

Pensando alla crisi che il mondo sta attraversando, si è saputo affrontare la situazione con il: bonus anziani. l’aiuto alle famiglie, e lo specifico bonus anticrisi indirizzato a chi era od è in difficoltà con il pagamento dell’affitto e/o del mutuo, per temporanea riduzione delle capacità economiche causa la cassa integrazione o la perdita del posto di lavoro.

Dal punto di vista istituzionale e organizzativo vanno ricordati i “punti famiglia”, luoghi dove i cittadini sono informati per un miglior accesso ai servizi sociali, a tale proposito evidenzio che il Ministero del Welfare ha preso Brescia quale esempio nazionale di organizzazione dei servizi. Quindi anche questo è un momento importante di un’eccellenza tutta bresciana e tutta di questa amministrazione sul versante del Welfare, assieme al “Bonus anziani”.

Concludo le realizzazioni con i piani di zona che hanno dato vita, per la prima volta a Brescia, ad una rete territoriale e non di assistenza pubblica pura, con una suddivisione dei compiti. Per la prima volta si è parlato di pianificazione, promozione e non solo di disagio.

Siccome non si vive solo di passato anche se come diceva un noto fisico “fare previsioni è molto pericoloso soprattutto sul futuro”, si è saputo guardare avanti con una nuova assistenza agli anziani che tenga conto di una risposta integrata che passa anche attraverso i ricoveri di sollievo e le dimissioni protette. Su questo tema ancora una volta siamo all’avanguardia nazionale, infatti, è proprio di questi giorni una sentenza della Cassazione che invita i medici a stare si attenti ai DRG (rette ospedaliere) ma anche e soprattutto, come abbiamo fatto noi, alle esigenze dell’ammalato.

Brescia, che difficilmente a breve potrà avere nuovi accreditamenti per posti in RSA (residenze per anziani) sta mettendo in campo accordi con i comuni dell’hinterland per l’acquisto di 50 posti letto.

Ma soprattutto va annoverata, fra le realizzazioni in cantiere, la nuova disciplina del welfare, più attenta ai bisogni della città che passa anche attraverso un nuovo regolamento ai contributi più equo contenente un cambio culturale con il passaggio dal semplice assistenzialismo alla politica dei bisogni. Un welfare non comunale ma partecipato dai cittadini attraverso l’espressione più vera, l’associazionismo, con nuove politiche familiari delle quali finalmente se ne parla in modo organico e trasversale passando anche attraverso risultati già acquisiti quali: bonus alle famiglie, azzeramento delle liste d’attesa negli asili nido, riduzione della lista d’attesa nelle RSA con un unico registro che ha permesso di passare da 1.000 a 700 richieste con una riduzione del 30 %.

Concludendo quello fin qui fatto, dall’Amministrazione Paroli, è un ottimo lavoro nel quale la città si riconosce, lo ha dimostrato la crescita di popolarità del Sindaco Paroli. Con l’occasione da parte mia ho chiesto siano inseriti, per il futuro, anche momenti di attenzione per una nuova categoria i: single, una categoria spesso in difficoltà, perché non esiste unicamente il coefficiente familiare. Perché se una famiglia fa fatica ad andare avanti e ad arrivare alla fine del mese anche i single con 900 – 1000 euro al mese sono in grande difficoltà. Deve essere dato particolare rilievo anche ai giovani che non devono essere visti, dai servizi sociali, solo per quanto attiene al disagio giovanile ma come momento di crescita della futura classe dirigente cittadina.

In ultima analisi quello fatto nei due anni di governo della Giunta Paroli è un ottimo lavoro, sicuramente all’avanguardia nazionale che, meglio che in passato, ha saputo dare risposte concrete a esigenze reali, ecco perché ritengo più che mai azzeccato il titolo dello stato di attuazione, cioè “Dalla carta dei valori al valore dei risultati” che hanno caratterizzano il Sindaco Paroli e questa amministrazione del fare e del saper essere parte attiva della vita sociale della nostra città, che non è nota solo per il tondino o la mostra sugli Inca ma anche per la sua capacità di costruire un welfare a portata di bisogno.

 

ROBERTO TOFFOLI – consigliere comunale del Pdl

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Redazione BsNews.it

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