Farina (Pdl): non condivido ciò che ha detto Bianchini, ma difendo il suo diritto ad esprimersi
di Federica Papetti – “Non condivido ciò che dici, ma difenderò fino alla morte il fatto che tu lo possa dire”. Da convinto liberale, Achille Farina, capogruppo del Pdl in Loggia, con questa citazione commenta il pensiero dell’assessore leghista Bianchini che, proprio in occasione dei festeggiamenti per i 150 dell’Unità d’Italia, ritorna sul tema della secessione.
Oggi si festeggiano i 150 anni dell’Unità d’Italia cosa ne pensa dei commenti dell’asssessore Bianchini che, oltre al federalismo, accarezzano l’idea di una secessione. Un po’ ostili, quindi, all’Unità?
Per il Pdl l’Unità è un valore, nonostante la forte convinzione federalista, del resto per capire la bontà della riforma basta pensare al funzionamento delle regioni a statuto speciale. Detto questo, noi dal punto di vista politico non siamo uguali alla Lega, ci distinguono sensibilità diverse, ma da convinto liberale quale sono dico” non condivido ciò che dici, ma difenderò fino alla morte il fatto che tu possa dirlo”. Inoltre non mi scandalizza che una minoranza, perché di questo si tratta, possa pensare a coltivare un tale approccio culturale, visto che altri si ispirano anche ad ideologie, i comunisti, che nel passato hanno arrecato gravi danni. Di certo questa diversità non mina la nostra allenza, anche alla luce dei buoni risultati che abbiamo presentato in Consiglio solo pochio giorni fa.
A proposito di Lega le cosa risponderebbe a chi sostiene, elegiandone anche la laboriosità, che a Brescia il vero sindaco è Fabio Rolfi?
Guardi credo che lo pensino in pochi e comunque i recenti sondaggi confermano il gradimento della cittadinanza nei confronti di Adriano Paroli. Poi il confronto e anche lo scontro rientrano nella normale dialettica politica che caratterizza ogni allenza.
Una curiosità. Lei ha condiviso il gesto di Paroli che ha rifuso di tasca propria le spese effettuate con le carte di credito, anche alla luce della recente archiviazione per tutti gli assessori coinvolti?
L’ho condiviso a livello umano è stato “un beau geste”, un atto di generosità, anzi secondo me addirittura un po’ esagerato.
Passando a temi più strettamenete amministrativi, lei che soluzioni metterebbe in campo per arginare la progressiva perdita d’importanza della componente bresciana in A2A?
Il problema è complesso e risulta difficile accettare consigli da chi ha operato tale fusione, mi riferisco alle recenti inteviste dell’avvocato Onofri o dell’avvocato Gregorio Gitti. Io già ai tempi in cui si decideva tale operazione avevo anticipato che i milanesi ci avrebbero fagocitato e messo in una condizione di sudditanza.
Secondo lei è possibile ritornare alla situazione precedente, ossia ad un’Asm ancorata al territorio bresciano?
Io credo vada proseguito il tentativo di ancorare A2A al territorio bresciano, almeno fino a che Brescia avrà la responsabilità della gestione. Solo allora si potranno trarre le conseguenze in ordine alla nostra partecipazione che vale fino a che è strategica, ma quando diventa solo finanziaria sarebbe opportuno procedere a dei ripensamenti.
La Giunta ha presentato il progetto del futuro parcheggio sotto al Castello. L’opposizione non lo condivide per gli ingenti costi e per la sua limitata funzione in quella sede. Ma soprattutto l’opposizioine vi accusa di pensare una città senza tenere in debito conto un’opera importante come la metropolitane che a breve dovrebbe essere in funzione?
Metropolitana e parcheggio in particolare forniscono risposte a bisogni ed esigenze diverse. Il parcheggio è la migliore soluzione per incontrare le esigenze dei residenti del centro che, prima di essere pedonalizzato come siamo convinti di fare, deve trovare sedi adeguate al parcheggio, appunto, anche per chi vive la città da residente tutti i giorni e tutte le sere.
Scusi ma il parcheggio di Fossa Bagni sembra sotto utilizzato perché non incrementare quest’ultimo?
Se i bresciani del centro non lo utilizzano significa che c’è qualche cosa che non funziona in quel parcheggio situato in una posizione poco strategica. Tra l’altro le faccio notare che manca quel “tapis roulant” che avrebbe dovuto scorrere per facilitare l’uscita da entrambi i lati del colle. Inoltre, via San Faustino è di per se poco frequentata, non si può quindi rendere attraente il parcheggio semplicemente obbigando i bresciani ad utilizzarlo. Evidentemente verranno stabilite tariffe differenziate per i residenti e per chi, invece, utilizzerà il parcheggio del Castello solo per accedere al centro per qualche ora. Per quanto riguarda il metrobus, vale la stessa impostazione non si possono imporre scelte sul mezzo che non convincono i bresciani. Le persone devono potere scegliere il mezzo ritenuto più comodo, veloce o duttile. Pensi che nel metrobus non era prevista nememno l’aria condizionata, giusto per parlare di “appeal”.
I problemi di Brescia dal punto di vista edilizio non sono scaturiti solo con questa Giunta perchè l’erosione progressiva dei volumi affonda le radici ne tempo, ma non crede che il metodo della compensazione aggravi la situzione di un territorio già debilitato, senza contare che l’invenduto in città registra numeri a tre zeri?
Noi abbiamo ereditato molti progetti, compreso quello dei Magazzini Generali che abbiamo cercato di sfruttare a nostro vantaggio, ecco perché la proposta di una sede unica in quel sito che comunque avrebbe visto l’ edificazione. Sono, comunque, convinto che a Brescia vada ripensata proprio la residenzialità messa in crisi dall’elevato costo delle abitazioni, dalla loro tipologia e dall’attrattività dei servizi. Quest’ultima ovviamente dipende dall’Amministrazione Comunale che dovrà privilegiare i residenti rispetto a chi abita nei comuni periferici. Inoltre, l’edilizia convenzionata devi riscoprire il modello dei villaggi, mentre per il centro città devono essere previsti ricoveri per le auto, altrimenti poche coppie con bimbi sceglieranno tale sistemazione.
Un ‘ultima domanda politica. Sembra che tra Loggia e Broletto, nonostante la guida sia nelle mani della stessa allenza, non corra buon sangue, almeno a giudicare dalla “querelle” sulle ordinanze in merito alle targhe alterne o alla vicenda dei fondi assegnati al Centro teatrale bresciano. Perché?
Entrambi gli Enti si dibattono in un periodo di difficoltà economica, probabilmente più il Broletto che la Loggia. Inoltre rimangono due Amministrazioni ove la Provincia soprattutto è in fase di rodaggio rispetto alle tornate guidate da Cavalli. E’ auspicabile, comunque, che si possa ragionare insieme per il bene di tutti.
Invece all’interno del Pdl com’è lo stato di salute delle diverse correnti. A detta di qualcuno peserebbe un po’ troppo il potere dell’ala ciellina?
E’ normale che sia così visto che il sindaco ne rapprsenta l’epressione e direi in modo fisiologico desidera attorniarsi di persone che godono della sua fiducia.