Mottinelli (Pd) all’attacco: D’Annunzio, progetto irrecuperabile
di Federica Papetti – Pierluigi Mottinelli ha iniziato l’attività politica nelle fila della Democrazia Cristiana di Cedegolo nel 1987. Delegato in Assemblea della Comunità Montana dal 1990 al 1995. Consigliere Comunale di Cedegolo dal 1985 al 1999 con l’incarico di capogruppo. Dal 1995 al 2001 ha ricoperto l’incarico di Presidente della Comunità Montana di Valle Camonica. Presidente dell’Unione dei Comuni e Comunità Montane Uncem della Lombardia dal 1996 al 2000. Sindaco di Cedegolo e Presidente dell’Unione dei Comuni della Valsaviore, oggi Mottinelli siede in Provincia tra i banchi del Pd ed è il presidente della Commissione Bilancio.
Lunedì ci sarà in Broletto un Consiglio straordinario dedicato ai 150 dell’Unità d’Italia con la partecipazione del ministro Gelmini, del Prefetto di Brescia e del vescovo Monari. Perché un evento mediatico di questo tipo?
La scure dell’era Molgora non ha risparmiato tagli nemmeno alla comunicazione istituzionale, quindi ci sembrava doveroso dedicare almeno una diretta e quindi festeggiare in modo ufficiale una ricorrenza del genere. Noi dell’opposizione abbiamo voluto individuare per questa festa una modalità che non andasse a sottolineare i vari distinguo e per quanto ne so in quel Consiglio parteciperanno tutti. Non sono previste diserzioni.
Giovedì 17, invece, data vera e propria della ricorrenza la Provincia festeggerà o meno, saranno chiusi gli uffici?
Proprio nel Consiglio di lunedì chiederemo che per il 17 anche l’Ente rimanga chiuso come tante altre realtà lavorative.
A proposito di bilanci, lei che è uno dei consiglieri più “anziani” che giudizio si fatto in questi due anni di governo gestiti dal presidente Daniele Molgora?
Nel tempo ristretto che Molgora dedica alla Provincia, un tempo non sufficiente rispetto alle competenze che gli sono a capo, senza dimenticare che fino a poco fa il Presidente deteneva anche due deleghe come la cultura ed il turismo, il suo apporto è limitato. Assistiamo al governo di una Provincia priva di azioni sul territorio, incapace di assumersi delle responsabilità in materie come formazione professionale, infrastrutture o su temi di stretta attualità come lagrave crisi che ancora morde l’economia. Senza contare la grave disoccupazione che esiste anche a Brescia e provincia: ecco il Broletto non cè . Su questi due ultimi temi, la Provincia ha investito giusto poco più di un milione di euro e qualche vaucher per i cassa integrati, quando il vero problema sono i disoccupati. Nell’amministrazione precedente avevamo prodotto più di un esposto alla Corte dei Conti sulla situzione del Bilancio provinciale. Ebbene ancora oggi registriamo un debito di 500 milioni di euro su un bilancio di 300 milioni. In un Ente ove le entrate sono derivate, in pratica, dall’Rca dell’auto, mercato in continua discesa, il portafoglio dell’Ente langue, ma questo la dice lunga anche sulla sua cattiva gestione.
Sembra che, però, si spenderanno parecchi soldi per istituire la Fondazione Eventi, realtà che si sostituisce alla Fondazione Mithos, progetto pensato all’inizio solo per l’ambito musicale. E’ per questo che avete votato contro?
Non solo. Non concordiamo con lo strumento giuridico della fondazione che dovrebbe avere un patrimonio e allo stato degli atti non si capisce cosa conferirà la Provincia. Inoltre, il Pd censura la mancanza di una collaborazione con il Comune, prassi sempre utilizzata: penso ad Eulo o Brescia Eventi. Ma i dissapori tra Loggia e Broletto sono del tutto evidenti, basti pensare alla questione delle ordinanze emesse per fronteggiare l’allarme Pm10: una vicenda che ha visto Comune e Provincia in competizione.
Lei ha presentato un’interrogazione sullo Zanardelli, ossia l’ente di formazione che fa capo alla Provincia. Perché?
L’istituto Zanardelli creato nel 2003 con il voto contrario dell’opposizione di allora voleva essere uno strumento agile e snello per seguire tutto l’ambito della formazione che è di competenza provinciale. Si era pensato, quindi, una sorta di esternalizzazione con la creazione di un Ente gestito da un Cda che però potesse rappresentare l’intero Consiglio. Ebebne noi come opposizione non siamo presenti nel Cda, ma nella Commissione del Broletto dove, sostiene la maggioranza, possiamo svolgere la nostra funzione di controllo. Ma è ben diverso potere contribuire alla gestione e sedere in un Cda, piuttosto che limitare la presenza alla sola Commissione. Tra l’altro in questo caso siamo anche preoccupati che, in mancanza di trasferimenti da parte della Regione, ci possano essere dei risvolti anche sui dipendenti che ad oggi sono circa 300, di cui la metà precari. E’ un tema importante che, però, sfugge al nostro controllo.
In questi giorni sembra che la vicenda aeroporto D’Annunzio si avvii a trovare una soluzione. E’ così?
L’evoluzione degli eventi sembra porti a trovare un accordo tra Verona, Trento e Mantova. La Provincia entra nel capitale del Catullo per una quota pari a 20- 25 per cento, ossia 25 milioni su 107 e Montichiari avrà praticamente voli cargo e notturni, quelli che gli altri non vogliono. Guardi io ho partecipato a tutte le audizioni e tutti, Bortolazzi, compreso, chiedono un’iniziativa politica della Provincia.
Ma quanto è costato fin’ora il D’Annunzio?
Dal 1999, anno della realizzazione, decine di milioni di euro e la cosa grave è che non credo sia una progetto recuperabile.
Volevo ritornare ancora alla competizione tra Comune e Provincia, strana situazione visto che tutte e due sono nelle mani della stessa maggioranza…
Con la Giunta Corsini quella competizione spingeva a fare, oggi si assiste ad una sorta di competizione nel non fare. Inoltre, Molgora non coordina le attività della Giunta che non si confronta con la propria maggioranza.
Lei è anche un politico del Pd. Come si dovrebbe preparare il suo partito per le Amministrative del 2013?
Il Pd rimane un partito giovane con diverse aree di appartenenza. Il Pd deve proseguire ad innovare per quanto riguarda le persone, ma perseverare nella linea politica. I sindaci non devono ritirarsi nei propri confini, ma dare una mano al partito. Tante persone e tanti contributi possono ambire ad arricchire la filiera del Pd.
Il futuro candidato sindaco dovrà essere scelto con le primarie?
Mi auguro che per quella data ci sia anche una diversa legge elettorale che permetta di votare i propri candidati e certo sono convinto sullo strumento delle primarie. Poi l’attuale opposizione sta lavorando bene in Loggia, mentre per i comuni della provincia la situazione e le dinamiche sono più complesse.
E il rapporto con l’Udc come se lo prospetta?
Prendiamo atto che per ora a Brescia l’Udc valuta un po’ “indigesta” un’allenza con il centro sinistra, ma al momento delle prossime Amministrative penso potrà riconsiderare un’alternativa. Noi attendiamo un atto di coraggio.
Lei ha guidato il Comune di Cedegolo e conosce bene le valli. Come si batte la Lega?
Io la penso come Bersani. La Lega non va demonizzata e non e meglio evitare di fare gli “schizzinosi”. Con la Lega è necessario confrontarsi, salvo su quei temi, come l’immigrazione, ove ci sono in gioco anche i diritti della persona. Ma con un tema come il federalismo diventa utile, proprio per battarla, un confronto.