Da fondazione di diritto pubblico a fondazione di diritto privato. Il Consiglio di Amministrazione del Vittoriale degli Italiani, con l’avallo del Ministero dei Beni Culturali e del Prefetto, ha optato per la modifica della forma di gestione, che verrà formalmente approvata oggi.
Cosa vuol dire? Che l’organismo di controllo della Fondazione si avvarrà di uno strumento più snello per la gestione del patrimonio e delle attività di promozione, e soprattutto che nel CdA, composto in totale da 11 membri, entreranno 3 privati, rappresentanti di grosse aziende o fondazioni private che porteranno energie fresche, motivazioni e, si spera, denaro per rilanciare il Vittoriale.
Tra gli obiettivi della nuova Fondazione, che nasce oggi, il presidente Giordano Bruno Guerri cita il raddoppio delle presenze (si punta ai 300 mila ingressi annui, circ il doppio di quanti sono oggi) e nuove acquisizioni di cimeli dannunziani, assieme (se possibile) alla celeberrima “casetta rossa” del Vate a Venezia (dove visse per alcuni periodi durante la Prima Guerra Mondiale), che diverrebbe una sorta di piccola sede distaccata del Vittoriale.
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