Dopo le polemiche seguite all’annuncio della festa della Lombardia, con la Lega che ha indicato come data il 29 maggio, ricorrenza della battaglia di Legnano, e il Pd che aveva replicato proponendo il 22 marzo, oggi è intervenuto il presidente Roberto Formigoni. “A questo punto smettiamola di fare i bambini, ognuno con le sue proposte: sceglieremo insieme una data e una bandiera nelle quali tutti possano riconoscersi” ha spiegato il governatore. Secondo Formigoni è saggio seguire, per non creare polemiche, ”il metodo chiaro e serio scelto dal Consiglio regionale, secondo il quale verrà nominato un collegio di storici e studiosi (la storia della Lombardia è lunga) che ci dicano quali possano essere i simboli più utili per disegnare la bandiera e quale la data più significativa”. Del resto, ha concluso il governatore, entrambe sono previste dallo statuto del 2008 “che allora fu approvato all’unanimità, salvo un voto”.
Ieri, in realtà, Formigoni si era espresso in maniera diversa, sbilanciandosi a favore del 29 maggio. “Il 29 maggio” aveva spiegato “è una data che non mi dispiace perché ricorre la battaglia di Legnano” che “è ricordata anche in una strofa dell’inno di Mameli quindi mi sembra la data migliore”. Il governatore aveva anche aggiunto: “Quando nello Statuto avevamo messo l’idea di una festa della Lombardia già da allora il mio pensiero corse al 29 maggio. Dopodiché l’istituzione della festa della Lombardia e di una bandiera che si integri con il Gonfalone sono questioni che il Consiglio regionale aveva già valutato con il mio pieno assenso nel momento in cui era stato fatto lo Statuto”. Inoltre, aveva concluso il presidente, “mi sembra significativo che nel momento in cui andiamo a celebrare l’Unita’ d’Italia in un Paese che vuole diventare federalista ci sia una valorizzazione dei simboli nazionali e dei simboli regionali, non ci vedo nulla di male, anzi ci vedo qualcosa di positivo”.
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