Magdi Allam: “Preoccupa la presenza di cellule terroristiche islamiche”. L’allarme degli 007: nel Nord Italia attivismo militante dei fondamentalisti

“Sono indubbiamente preoccupato per la presenza sul territorio italiano di cellule terroristiche islamiche, che rappresentano solo la punta dell’iceberg di una realtà che incita all’odio e a colpire i simboli della civilta’ europea e della fede cristiana, che ne è il fondamento”. Così l’europarlamentare Magdi Cristiano Allam ha commentato la notizia dell’arresto di sei marocchini che apparterrebbero ad un movimento fondamentalista islamico, nelle cui mire c’era il Papa, proprio per aver favorito la conversione del giornalista. “Dobbiamo occuparci della realtà sottostante la punta dell’iceberg – ha continuato – prima che la situazione degeneri sempre di più e non permetta di parlare più di schegge impazzite”. Per quel che riguarda i fatti libici e le possibili infiltrazioni di Al Qaida, Allam ha detto: ”Verificare la presenza di Al Qaida è legittimo ma sarebbe velleitario appiattire questa rivolta popolare sulla partecipazione eventuale di elementi di Al Qaida. Diverso è il discorso sulla prospettiva di insediamento del radicalismo islamico in Libia. Di questo rischio dobbiamo essere preoccupati”.

Sugli arresti dei sei è intervenuta anche la parlamentare del Pdl Isabella Bertolini, vicepresidente del gruppo della Camera. “L’arresto di sei marocchini a Brescia non può lasciarci tranquilli” ha spiegato. “Ci sono persone che vengono nel nostro Paese e non vogliono affatto integrarsi ma, vogliono imporre i loro dettami radicali. Regole che sono incompatibili con i valori della nostra Costituzione. In un momento come questo poi dove l’Italia è, suo malgrado, meta di un esodo da parte di immigrati provenienti dai paesi in rivolta, c’è da chiedersi quanti di questi nuovi arrivati non andranno ad ingrossare le fila degli estremisti islamici. E’ un pericolo reale” ha concluso la parlamentare “che deve essere tenuto seriamente in considerazione”.

Intanto il blitz della Polizia di Brescia che ha smantellato la cellula fondamentalista marocchina confermerebbe le analisi dell’intelligence italiana contenute nella relazione curata dal Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza del 2010, trasmessa al Parlamento e diffusa ieri. Nel documento gli 007 italiani segnalano il pericolo rappresentato “dall’attivismo militante” dei gruppi fondamentalisti nordafricani in attività in Italia. Gli ambiti più sensibili alla diffusione dell’ideologia sono per l’intelligence italiana “i centri di aggregazione, attestati soprattutto nel Nord Italia, dove l’eredità lasciata da leader fautori di un Islam oltranzista e personaggi interni a organizzazioni/reti terroristiche ormai espulsi o detenuti potrebbe trarre nuovo impulso da figure emergenti”.

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Redazione BsNews.it

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