Prima giornata di test per gli immigrati che devono sostenere la prova di italiano per ottenere un permesso di soggiorno di lunga durata. Su 300 domande vagliate in Prefettura ieri gli iscritti erano 120, suddivisi tra istituto Ugo Foscolo in città, istituto Toscanini a Chiari e istituto Vittorio Bachelet a Lumezzane.
Un esame è sempre un esame, anche per gli immigrati che ieri erano un po’ tesi fuori dalle aule in attesa di cominciare. A spaventare maggiormente è la prova di produzione scritta. A parlare italiano si impara, non fosse altro che per la prolungata permanenza sul territorio, per i rapporti di lavoro, per i colloqui nei negozi o per strada. Più difficile invece scriverlo. Se la prova di comprensione (lettura di un testo e risposta a semplici domande) e la registrazione audio della lettura di un brano passano lisce, la prova di produzione scritta ha creato una certa apprensione stando alle parole dei candidati.
Già oggi i risultati dei test. I bocciati dovranno tornare nei loro paesi? No. Semplicemente rifare il test fino al superamento.
a.c.
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