Mandelli: “Lavorare il 17 marzo? No, per quest’anno meglio “sospendere” il 25 aprile o il 1° maggio”

Lavorare il 17 marzo, festa dell’Unità d’Italia? No, meglio sospendere il 25 aprile o il 1° maggio. E’ questa la provocazione dell’assessore provinciale Fabio Mandelli che, in una lettera aperta, interviene sulle polemiche di questi giorni attorno alle celebrazioni del 150° dell’Unità. “Il 17 marzo” scrive Mandelli “per chi, come me, porta da sempre dentro un forte senso d’identità nazionale sarà un momento importante. Una giornata di ricordo, all’ombra del tricolore, in grado di rinvigorire quel senso di appartenenza alla bandiera che sembra essersi affievolito. Negli scorsi giorni” continua l’ex esponente di An “abbiamo assistito ad un susseguirsi di commenti, basati prevalentemente su concetti economici, molto spesso deliranti, al solo scopo di boicottare o, ancor peggio, sminuire la portata di un evento come questo. Convinto, come giustamente sottolineato dal Ministro Meloni, che una Nazione non sia fatta solamente dal denaro; mi sento in dovere di criticare le molte opinioni espresse, apertamente, contro ogni ideale. Se le cose non sono cambiate nelle ultime ore, 25 aprile e 1 maggio risultano essere ancora feste nazionali. Momenti nei quali chiunque nel nostro paese si ferma. Momenti nei quali l’economia rallenta per 24 ore senza per questo si inneggi allo scandalo e per le quali nessun imprenditore abbia mai dovuto affrontare problematiche causate dalla perdita di guadagno. 150 anni fa si è raggiunto un traguardo importante; si è realizzato un sogno per cui migliaia di ragazzi hanno versato il proprio sangue sui campi di battaglia per realizzare il sogno di un’Italia unita. Alcune persone che, oggi occupano ruoli istituzionali importanti all’interno dello Stato Italiano, sembrano esserselo dimenticato; sembra quasi che abbiano rimosso dalla propria memoria quanto accaduto, nascondendosi dietro ad un senso di dovere civico che non può e non deve prevalere sull’orgoglio di essere Italiani. Senza sembrare anacronistico, cercando anche solo un motivo per cui fermarsi e riflettere che questo non fa parte del nostro dovere, non me ne è venuto in mente nessuno, tranne, forse…quello che all’Unità d’Italia mancano pezzi importanti della nostra storia come i territori d’Istria e Dalmazia. La Festa del 150° Anniversario dall’Unità d’Italia” conclude Madelli “deve essere un giorno di riflessione nazionale di un popolo che deve ritrovare il suo senso di comunità e di appartenenza. Chiudendo con una provocazione: oggi se una festa deve essere “sospesa”, perché non proprio una tra il 25 aprile o il 1° maggio, in un anno come il 2011, se mi trovassi a stilare una classifica d’importanza, certamente non troverebbero spazio tra i primi posti”.

 

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Redazione BsNews.it

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