Maxi-sequestro di merce falsa pronta a sbarcare sulle bancarelle di S. Faustino

Centinaia di giubbotti Moncler, scarpe Nike, cinture di Dolce e Gabbana, borse Prada. Tutta merce contraffatta – del valore di svariate migliaia di euro – pronta a sbarcare sulle bancarelle di San Faustino se nei giorni scorsi gli uomini della polizia locale di Brescia non l’avessero intercettata. Il là all’operazione “authentic trade” erano state alcune segnalazioni di cittadini, insospettiti da strani movimenti nel loro quartiere. A questo punto era partita un’indagine investigativa della Municipale con un monitoraggio degli edifici segnalati. Alla fine gli agenti hanno scoperto un grosso giro di rivendita di indumenti ed accessori contraffatti organizzato all’interno di due appartamenti – trasformati in magazzini: uno in via Boves e l’altro in via Triumplina. Al momento del controllo sono stati trovati e in seguito sequestrati centinaia di capi di abbigliamento (jeans, maglioni, camicie, magliette, giubbotti), borse, cinture e scarpe oltre a cd e dvd. Tutta merce contraffatta, che andrà al macero. Sei le persone denunciate: si tratta di sei senegalesi, di cui 2 già con precedenti specifici. Per due di questi sei è scattata l’espulsione coatta in Senegal.

“Le azioni di contrasto al fenomeno dell’abusivismo commerciale” spiega il vicesindaco Fabio Rolfi “assumono particolare significato alla vigilia di importanti manifestazioni commerciali, come San Faustino. Si tratta di un’attività di prevenzione particolarmente efficace che dimostra la capacità investigativa della Polizia Locale. In due anni sono stati 19 i sequestri “preventivi” effettuati in appartamenti, 8 lo scorso anno; azioni che hanno consentito di bloccare l’immissione sul mercato di merce contraffatta”. Un plauso agli agenti anche dall’assessore al commercio Maurizio Margaroli che ha sottolineato il “danno all’economia” prodotto dalla fabbrica del falso che “toglie un’importante fetta di mercato a chi lavora nel rispetto delle regole”. Fabbrica, va detto, che sta affinando le sue strategie e la qualità dei “suoi” prodotti tanto che un commerciante del centro – consultato dagli agenti della Municipale – ha fatto fatica a distinguere un paio di scarpe fasulle da quelle vere. “Siamo di fronte a fenomeni sempre più organizzati” spiega Rolfi “non ci sono più gli ambulanti abusivi in corso Palestro, come ai tempi di Corsini. Ora cercano forme più evolute. Per questo la nostra azione di contrasto e indagine preventiva si fa più importante”.    

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Redazione BsNews.it

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