Acquafredda, Calcinato, Calvisano, Carpenedolo, Montichiari, Remedello, Visano. In questi sette comuni dal 31 marzo sarà chiuso il centro di preliveo del sangue. Una decisione anticipata mesi fa dal Civile di Brescia, che poi però non ha più fatto sapere nulla sino alla comunicazione della definitiva chiusura.
I sindaci coinvolti a dir la verità sperano in un ripensamento, almeno parziale, e se la prendono per il metodo che è stato adottato. Ben consapevoli delle difficoltà finanziare della Sanità, alle prese con i terribili tagli che a cascata arrivano dalla Regione nei singoli presidi, i sindaci erano addirittura pronti a compartecipare alla spesa dei centri di prelievo. Invece dopo lo spostamento in avanti della chiusura dei centri, inizalmente prevista per il 17 gennaio, non hanno più saputo nulla.
I primi cittadini sono preoccupati soprattutto per le fasce più deboli della popolazione, per i pensionati e le categorie disagiate, che saranno cotrette a spostarsi di diversi chilometri per un semplice prelievo.
Quanto costano i centri di prelievo? Il Civile ha detto 120mila euro l’anno.
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