Quell’odio per il nemico che rende cieca la sinistra

Pietà e compassione. Non rabbia. Sono questi i sentimenti che mi hanno colto leggendo l’ultimo intervento di Gianluigi Fondra – militante Pd e a lungo riferimento dei Gnari de Mompià – pubblicato su bsnews.it. Pietà e compassione per una persona tanto accecata dall’odio nei confronti del nemico da attribuirgli qualsiasi colpa immaginabile. Colpa mia – a sentirlo – sarebbe infatti tutto ciò che ha fatto Corsini, di cui lui – non certo io – mi risulta essere stato un convinto sostenitore. Colpa mia, ancora, sarebbe quella di essere l’autore di un complotto mondiale per gettare Brescia nel caos e nel traffico. Peccato che nella sua foga Fondra abbia “dimenticato” che la delega di “assessore al Traffico”, che mi attribuisce come presunta colpa, stia da sempre in capo ad altri. Ma si sa, l’odio acceca al punto da distorcere perfino la realtà dei fatti.

E la riprova è anche nel linguaggio violento, evocando a sproposito e in maniera fastidiosa la fede, che Fondra utilizza. E’ inaccettabile, infatti, che vengano bollate come “leggi razziali” regole approvate da un parlamento democraticamente eletto e applicate in tutti i Comuni italiani, compresi quelli governati dal Pd. E, di nuovo, è assurdo che Fondra parli della volontà di “internare” i sinti a Guidizzolo, quando quella scelta era il frutto di un’azione concordata con la prefettura, con gli stessi sinti e con le organizzazioni sindacali. Compresa quella Cgil che lui dovrebbe ben conoscere. Tutte cose che Fondra dovrebbe già sapere e che invece “ignora”, anteponendo alla realtà dei fatti la volontà di attaccare il nemico, probabilmente da “abbattere”, secondo modalità che non mi paiono troppo distanti dai tragici anni ’70.

Ma non voglio sottrarmi a rispondere nel merito anche alle altre accuse che Fondra mi lancia. Gli immigrati, dice, sono 40mila in più. Ma dove? Non certo nella città di Brescia, dove la presenza di stranieri è sicuramente cresciuta a causa della sanatoria per le badanti, ma comunque – come spiegherò, dati alla mano, nei prossimi giorni – con una percentuale ben inferiore a quelli delle precedenti amministrazioni. E sulla base di cosa, ancora, Fondra parla di fallimento del “guanto antivirus” (provvedimento deciso da altri e non da me, ma queste cose evidentemente lui non le sa) e della decisione di mandare i nostri vigili anche con gli autobus? A me pare che la scelta – oltre che dai passeggeri – sia condivisa anche da autisti e controllori, troppo spesso vittime di angherie da parte di delinquenti o di viaggiatori senza biglietto.

Che dire poi delle accuse sulla Protezione civile e sulle alluvioni a Costalunga? La colpa, mi pare, sta tutta in decenni di mancanza di cura del territorio. Ma forse con le sue critiche Fondra vuole chiedere più contributi ai “suoi” Gnari de Mompià, ampiamente foraggiati negli anni dalla giunta di centrosinistra. E non condivide il fatto che noi abbiamo deciso di tagliare il sostegno economico a un’associazione che dietro il paravento della Protezione civile fa politica, come dimostrano ogni volta i suoi interventi. E lo stadio? Forse, ancora una volta, Fondra si rivolge direttamente a Corsini, visto che il problema nasce dal fatto che quella giunta non ha mai voluto trovare concretamente una collocazione alternativa all’impianto.

Potrei continuare a lungo in questi ragionamenti, spiegando le ragioni per cui la giunta Paroli ha ben operato e rispondendo punto per punto a tutte le accuse che Fondra mi muove. Comprese – a leggere bene tra le righe – la fame nel mondo e la diffusione dell’influenza. Ma, per evitare di dilungarmi, a Fondra voglio dire una cosa: saranno i cittadini, non lui da solo, a decidere tra due anni e mezzo se noi abbiamo governato bene o male questa città. Nel frattempo, però, gli chiedo di continuare a scrivere interventi come questo, talmente sbagliati e faziosi da far capire a tutti chi c’è dall’altra parte. Noi, anche quando ci proviamo, non siamo così bravi.

FABIO ROLFI – VICESINDACO DI BRESCIA