Colpo di scena, questa mattina, a Palazzo Loggia. Durante il consiglio comunale, infatti, non è stata ufficializzata la nascita del gruppo del Fli, come molti si attendevano. Né quello dell’Udc si è allargato. Più semplicemente il consigliere Giorgio Agnellini ha dichiarato l’adesione al gruppo del Pdl, partito con cui era stato eletto come indipendente. "In un momento di crisi", ha detto Agnellini, "le autonomie sono un lusso che non ci possiamo permettere. Per questo lascio il gruppo Misto e accolgo l’invito del sindaco a entrare nel gruppo del Pdl". Una scelta motivata con un lungo discorso che lascia adito a diverse interpretazioni. "Ringrazio Gianni Prandini, mio maestro", ha spiegato, "ringrazio Viviana Beccalossi (Pdl) per l’attestato di stima e ringrazio Gianmarco Quadrini (Udc, partito con cui Agnellini si era candidato alle scorse regionali, ndr), che mi ha supportato negli ultimi 15 giorno. Ringrazio Luigi Recupero che ha condiviso con me questa scelta, un ragazzo che merita di essere valorizzato. Ringrazio l’avvocato Leonardo Peli (Fli), ringrazio il sindaco e l’assessore Paola Vilardi". Grazie a tutti, insomma. Ma con l’aggiunta della precisazione per cui "io non sono mai stato del Pdl" (alla giunta – oltretutto – Agnellini aveva mosso pesanti critiche durante una conferenza stampa con cui, due settimane fa, aveva anticipato l’uscita dal gruppo Misto). Ma la conseguenza di questo ragionamento è una sola. Ora il gruppo del Pdl è composto da 14 elementi, Agnellini compreso.
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