La ripresina c’è, ma non basta. Raddoppiati i disoccupati rispetto al 2008

La disoccupazione raddoppia rispetto al 2008. Mentre la produzione industriale cresce, ma è ancora ben lontana da recuperare i livelli precedenti alla crisi, tanto che il confronto con il 2007 – l’anno prima della tempesta mondiale – è ancora in passivo del 24 per cento. Sono questi, forse, i dati più significativi presentati ieri mattina da Aib, nel corso dell’annuale conferenza stampa per fare il punto sulla situazione dell’economia bresciana.

Nel 2010 – come ha spiegato il vicepresidente con delega all’Economia e al Centro studi Alberto Pasotti – la produzione è cresciuta del 6 per cento rispetto all’anno precedente. E a trainare la “ripresina” sono stati soprattutto i settori del metallurgico, del chimico, della gomma, della meccanica tradizionale e dei mezzi di trasporto. Ma tutta la filiera della carta, dell’edilizia e del tessile (compresi calzaturiero, maglie e abbigliamento) continua drammaticamente a scivolare verso il basso.

In questo quadro, segnali positivi arrivano dall’export, che nei primi nove mesi del 2010 è cresciuto – se pure in maniera discontinua – del 16,7 per cento. Un trend superiore a quello lombardo (12,1) e nazionale (14,3), giustificato soprattutto con l’exploit di alcuni settori produttivi e con il richiamo di mercati emergenti, a partire da Brasile (più 48,7 per cento), Cina (44,1) e Russia (38,4). Sul fronte opposto, certo, le importazioni – soprattutto di materie prime e macchinari – sono cresciute in maniera ancora più significativa (più 34,5 contro una media lombarda e nazionale del 20,9). Ma il saldo del sistema Brescia resta comunque positivo per oltre tre milioni di euro.

Resta però, vivo, il problema degli impianti, che – nonostante una timida crescita del 4 per cento – restano ampiamente sottoutilizzati rispetto alle loro potenzialità. E la conseguenza diretta è un costante aumento di coloro che perdono il posto di lavoro o si trovano in cassa integrazione. Nei primi 11 mesi del 2010, infatti, le ore di Cig sono schizzate a quota 57 milioni, con un incremento del 26 per cento sull’anno precedente (nel dettaglio calano del 45 per cento gli interventi ordinari e aumentano del 361 per cento quegli straordinari). Mentre il tasso di disoccupazione a fine anno supererà la soglia del 6 per cento: lo 0,7 per cento in più del 2009, ma – soprattutto – quasi il doppio del 2008. E nel 2011 potrebbe arrivare un ulteriore peggioramento.

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Redazione BsNews.it

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