Da gennaio l’ufficio immigrazione della questura rischia veramente di andare in tilt. Tra i tagli decisi dal governo, infatti, ci sono anche i lavoratori precari che ormai da otto anni aiutano gli agenti della questura a gestire le pratiche sull’immigrazione: 650 in Italia, 34 soltanto a Brescia. Un dato particolarmente preoccupante, visto che Brescia è tra le province del Paese con la più alta percentuale di stranieri e – oltretutto – lamenta carenze d’organico da record sul versante del personale addetto all’ordine pubblico. Con queste premesse, gli uffici di San Polo dovranno far fronte alle 700 persone che ogni giorno si recano allo sportello. E le alternative sono soltanto due. O i tempi per il disbrigo delle pratiche si allungheranno a dismisura (e già erano piuttosto lunghi). Oppure, il questore sarà costretto a togliere agenti da altri uffici e dal pattugliamento del territorio per seguire le pratiche. Ma il rischio, visti i numeri in campo, è che si realizzino entrambe le ipotesi.
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