Tutta la verità sulla giunta del non fare

 

Per una sorta di paradosso rispetto agli annunci elettorali l’amministrazione comunale di destra è riuscita a far aumentare di 8000 gli stranieri presenti nella nostra città.

Un dato che non è un bene e non è un male. E’ il semplice evolversi di una situazione che vede milioni di uomini guardare ai Paesi più ricchi come soluzione al dramma della miseria che in moltissimi casi essi vivono. La politica, da sempre, ha il dovere di affrontare i temi per trovare le migliori soluzioni possibili. L’amministrazione Rolfi-Paroli, viceversa, si è preoccupata di fare propaganda o, ancor peggio, di assumere iniziative odiose e illegittime come quella del bonus bebè discriminatorio nei confronti dei bimbi figli di stranieri regolarmente residenti. Medesimo comportamento irresponsabile sulla vicenda che ha visto alcuni immigrati salire sulla gru, anche in questo caso invece di svolgere la funzione che spetta a chi governa, ovvero fare il possibile per evitare scontri, incidenti e la messa sotto assedio di un pezzo di città (con tutti i danni derivati soprattutto per chi vi abita e per chi vi lavora), la risposta è stata quella della propaganda con le indegne dichiarazione di Rolfi "non diamogli né cibo né acqua". Una provocazione speculare a quella degli estremisti venuti da fuori Brescia per creare incidenti. In ambedue i casi si è trattato di comportamenti rabbiosi che miravano a gettare benzina sul fuoco. In questo modo non si governa, si fa propaganda! Forse nel breve può portare qualche voto, ma inevitabilmente inasprisce le tensioni sociali e rende più insicura Brescia.

Una città che nel campo della sicurezza perde posizioni. Questi i risultati: neppure un euro investito dal governo sulla sicurezza. Decine di poliziotti in meno rispetto a due anni fa. Auto della polizia ferme perchè mancano i soldi per le riparazioni. Tribunale, Questura e Prefettura sotto organico. Polizia carceraria sotto organico nonostante a Canton Mombello vi siano 200 carcerati in più rispetto al limite previsto. Solo 7 addetti alla polizia postale. Ricordo che tra gli altri compiti hanno quelli di scoprire le frodi fiscali e combattere i siti pedopornografici. Paroli, che ha voluto tenersi sia la poltrona di sindaco che quella di deputato, almeno su questi temi avrebbe potuto usare lo scranno romano per portare a casa qualcosa. Visti i risultati gli rinnoviamo l’invito a dimettersi da parlamentare per decidersi a fare il sindaco della città.

Vi è inoltre la brutta vicenda delle carte di credito e di carrocciopoli. Nel primo caso ci siamo trovati di fronte ad un uso illegittimo delle carte di credito utilizzate non, come prevede la norma, per rappresentare Brescia ma per pranzi e cene tra assessori, consiglieri comunali di maggioranza, ecc.
L’uso scorretto delle carte di credito è stato indirettamente ammesso da Paroli che ha pagato di tasca propria l’intera cifra (quasi 50.000 euro) contestata dalla Corte dei Conti. Questo goffo tentativo di coprire tardivamente l’ammanco non ha permesso ad alcuni assessori, che forse lo avrebbero potuto fare, di giustificare le proprie spese. Non è un caso che il sindaco sia stato sonoramente contestato da alcuni assessori…probabilmente quelli che sapevano di aver commesso solo errori formali e pretendevano di uscire a testa alta dalla faccenda. Vale la pena ricordare che la Corte dei Conti aveva ritenuto ingiustificato anche l’utilizzo delle carte di credito di Rolfi e Paroli. Se il sindaco ha deciso di metter mano al portafogli per cercare di chiudere la vicenda è molto probabile lo abbia fatto per evitare il proseguire di un indagine contabile che avrebbe definitivamente chiarito chi e per quale cifra aveva usato i soldi dei cittadini per abbuffarsi.
Con carrocciopoli è emersa un altra preoccupante vicenda: un concorso pubblico indetto dall’amministrazione provinciale per otto posti, al quale si erano iscritte 700 cittadini, ha visto emergere vincenti ben cinque persone direttamente legate a dirigenti leghisti. Si tratta di mogli, figli o "portaborse" di importanti leader leghisti. Non si tratta di gente che vota Lega. Ma di cinque persone strettamente legate ad assessori o a leader della Lega…come ad esempio la moglie del vice sceriffo Rolfi.
L’esplodere della vicenda e la battaglia politica hanno costretto la Giunta provinciale a sospendere l’esecutività delle assunzioni.

Da ultimo le questioni amministrative che hanno visto all’opera la Giunta del disfare, la quale, in una sorta di ossessione distruttiva, si è preoccupata di distruggere quanto la città aveva a sua disposizione. Gli esempi sarebbero molti, ne cito solo un paio: l’abbattimento della pensilina, che a tutt’oggi non è stata reinstallata al parco Pescheto come garantito dall’assessore Labolani. La sostituzione del porfido con una spianata di asfalto in via San Faustino, nonostante in tutto il mondo si valorizzino i centri storici con pavimentazioni "antiche" e non asfaltandoli. Ovviamente questo disfare è costato un sacco di soldi ai cittadini.

Potrei continuare ma ora mi interessa passare ad uno dei temi fondamentali per Brescia: l’ambiente. Tutti sappiamo che la nostra città è tra le più inquinate d’Italia. Lo è per ragioni storiche e morfologiche e sarebbe sciocco darne la responsabilità alla Giunta Paroli. Ma di fronte ad un allarme ambientale tutti dovremmo impegnarci in politiche che riducono il danno. A Brescia avviene il contrario. Si aumentano le volumetrie rispetto a quanto previsto dal precedente PGT, gli esempi sarebbero molti ma ne cito solo uno: in via Sostegno, laddove la precedente Giunta Corsini aveva previsto un significativo intervento di riqualificazione della zona, la Giunta Rolfi-Paroli triplica i volumi e nel contempo, proporzionalmente, dimezza il verde. In questo caso l’iniziativa dei cittadini e del Pd hanno costretto l’amministrazione ad una frenata.
Lo spropositato aumento di volumetrie è il metodo della "Giunta del mattone". Tanto più che l’allarme edificatorio-ambientale viene dalll’architetto Carrer, non da un rappresentante dell’opposizione, ma dal consulente di questa amministrazione, il quale ha dichiarato che il "territorio urbano è saturo". Se queste scelte venissero portate a termine, immettendo un’enormità di nuove costruzioni, ci troveremmo un altro problema del quale è giusto che i cittadini, in particolare i piccoli proprietari di abitazioni, siano ben consci: il valore economico delle case esistenti subirebbe una diminuzione!

Vi è inoltre un altro grave rischio: si tratta della possibilità di infiltrazioni mafiose nella realtà bresciana. Nel panorama economico attuale chi dispone di liquidità? Purtroppo la risposta la conosciamo tutti, si tratta di quanti hanno attività illegali. Chi ricicla denaro sporco può investire oggi e attendere anche 10/15 anni prima di realizzare. Ovviamente, l’operatore onesto che non dispone di liquidità e deve richiedere il denaro alle banche non può permettersi di aspettare tutto questo tempo.

Dopo aver aperto questa parentesi su temi molto importanti voglio tornare ad affrontare la questione ambientale.
La Giunta permette alle automobili di penetrare fin dentro il centro cittadino trasformando il centro storico in un garage pieno di fumi di scarico. Si vogliono spostare dall’asse del metrobus lo stadio e gli uffici comunali trasferendoli laddove non saranno serviti dalle fermate del metrò, cosicché quanti dovranno raggiungere lo stadio o gli uffici dovranno utilizzare la propria automobile. Riducendo, tra l’altro, la sostenibilità economica della metropolitana, cosa che porterà ad aumenti del costo del biglietto. Con la scusa di portarvi lo stadio si vuole utilizzare l’area del parco delle Cave per costruire centri commerciali, residenziali e immensi parcheggi. La grande area del parco invece di diventare un importante luogo di mitigazione ambientale, che tra l’altro verrebbe a trovarsi in una delle zone più drammaticamente colpite da malattie respiratorie, comprese quelle tumorali, sarà invasa da enormi quantità di cemento.

Il Partito Democratico si sta opponendo con determinazione a politiche sbagliate e dannose per la città. L’opposizione del gruppo consigliare del Pd in Loggia è svolta con senso di responsabilità. Non è un caso che ad ogni no facciamo sempre seguire proposte alternative e concrete.

Giorgio DeMartin
segretario cittadino del Partito Democratico 

 

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Redazione BsNews.it

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