“Beretta è l’uomo giusto. E se avessimo qualche punto in più parlerei pure di Champions”. La spara grossa il presidente del Brescia Gino Corioni nel presentare il nuovo tecnico del Brescia. E Mario Beretta gli dà sostanzialmente corda, sottolineando che “ho firmato fino a giugno, ma c’è un premio per l’Europa League: perché porci dei limiti?”. Nel frattempo, però, le Rondinelle hanno un obiettivo: quello di uscire dalla palude della zona retrocessione. E il nuovo tecnico sembra convinto del fatto che l’impresa sia a portata di mano.
“Sono molto contento”, ha dichiarato Beretta, “per un allenatore il Brescia è una sistemazione ottima. Sono convinto”, ha aggiunto, “che questo gruppo abbia le risorse per salvarsi. Ho salutato il mio predecessore, Beppe Iachini: una persona e un collega di qualità, uno vero. Non è stato fortunato. Ho visto la squadra all’opera in diverse occasioni: è mancato il gol, ma il gioco c’era. Sul piano tattico”, ha concluso il 51enne milanese, “questo Brescia può assomigliare al mio Siena di Locatelli, Maccarone e Frick, schierato col 4-3-1-2. Ma dovremo avere almeno due moduli ben rodati”.
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