110 millimetri di acqua scesa dal cielo nell\’arco di poche ore. Sufficienti per fare danni, anche di una certa entità, ma non abbastanza per concedere lo stato di calamità naturale.
I cittadini bresciani che lo scorso 4 maggio hanno subito danni alle loro abitazioni dovranno avere molta pazienza e una buona dose di ottimismo se vogliono quantomeno sperare di ottenere un risarcimento. Certo non dal comune, che pare non abbia responsabilità dirette per l\’accaduto (danni in diverse abitazioni nei quartieri di Costalunga, Badia e Sant\’Eufemia, con garage allagati e cantine sommerse d\’acqua). E forse nemmeno dalla Regione che a sua volta ha girato la questione al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile.
Le richieste di risarcimento danni ammontano a 500 mila euro. La maggioranza in Loggia propone la creazione di un fondo per queste calamità naturali, la minoranza del Pd ha presentato una interrogazione che finirà in Consiglio.
a.c.
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