La diversità come valore. Luca Trentini, già presidente dell’Arcigay di Brescia, oggi ha assunto la carica di segretario nazionale dell’associazione che intende promuovere la liberazione del movimento omosessuale e che rivendica,  anche per l’Italia i diritti civili, conquistati in molti altri Paesi europei.

Da pochi giorni si è concluso all’hotel Master di Roncadelle, non senza qualche polemica, il corso di  Joseph Nicolosi, strenuo sostenitore delle teorie ripareative in materia di omossessualità. In pratica secondo Nicolosi i gay possono “guarire” Lei cosa ne pensa?

Conosciamo da tempo Nicolosi e le sue teorie, smentite dalle scienza, visto che non esistono prove della bontà del suo metodo. Ma è soprattutto l’assunto poco scientifico, visto che Nicolosi si ostina a considerare l’omosessualità una malattia, quando tale orientamento, già dal 1992, non viene più nemmeno catalogato a livello ufficiale una malattia. Infatti è stato eliminato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) dal DSM, ossia il manuale delle patologie psichiatriche. Tra l’latro su nostra sollecitazione anche l’Ordine degli psicologi della Lombardia ha preso posizione contro tali convicimenti che vedrebbero in ogni omossessuale un eterosessuale latente.

Lei è andato a sentire il convegno?

Mi ero iscritto, ma gli organizzatori, con molta gentilezza, hanno rifiutato la mia adesione e come per me per molti altri dell’Arcigay. Ma la cosa strana è che io mi ero qualificato, cosa, però, che non hanno fatto molti dell’Arcigay nazionale, eppure nessuno è riuscito ad entrare.

Cosa significa?

Secondo me hanno una rete di contatti e relazioni molto efficaci, forirere anche di finanziamenti che li mette nelle condizioni di conoscere molte cose e molte situazioni. Dopo la caduta di Bush e  quindi la marginalizzazione dei teocon, grandi sostenitori di queste persone, forse i rubinetti si sono chiusi e adesso cercano appoggi nella cerchia degli ambienti cattolici.

Loro sostengono che gli Usa sono più aperti dell’Italia rispetto a tali teorie e che un terapeuta avrebbe il dovere di aiutare chi gli si rivolge perché soffre della propria condizione omossessuale…

Innanzitutto l’Apa (American Psycological Association) ha più volte evidenziato la non efficacia di tali teorie e condannato la matrice ideologia dalla quale derivano. E’ follia scientifica e deontologia dire “vieni da me che ti guarisco”,  è assurdo, come dire che un nero soffre perché vuole essere bianco e lo si può guarire. Comunque non spetta a noi la riflessione scientifica e per questo motivo in concomitanza con il convegno di Nicolosi abbiamo organizzato un convegno con psicologigi e psicoterapeuti che hanno smentito con autorevolezza quelle teorie.

Avete fatto anche una festa al parco Castelli.

Si, volevamo smentire lo stereotipo dell’omosessuale, infelice e depresso. Con circa 200 persone tra famiglie, gay ed etero abbiamo dimostrato come la diversità sessuale non impedisca una vita serena, di relazione, appagnate e direi “normale”.

Perché Nicolosi ha scelto proprio Brescia per rilanciare le proprie teorie?

Bella domada, secondo me ha trovato un terreno d’accettazione e anche finanziamenti. Da parte di chi non saprei, ma credo esist,a in modo seppur sotterraneo, una volontà di favorirli. Abbiamo chiesto con una conferenza anche al vescovo di prendere posizione contro tali pseudoterie, ma non è servito.

Secondo lei Brescia è omofoba?

Fino  a poco tempo fa non c’erano grandi problemi a vivere a Brescia la propria omosessualità. Esisteva, se non tolleranza indifferenza, una sorta di vivi e lascia vivere. Ma oggi stiamo assistendo ad un’ involuzione nei confronti della diversità che non colpisce solo gli omosessuali, ma anche altre categorie, come gli immigrati per esempio. Noi fatichiamo a trovare spazi e contesti dove proporre una riflessione, per non parlare della visibilità mediatica che è nulla sul maggiore quotidiano locale.

Che rapporti avete con il centro sinistra?

Buoni con il segrertario cittadino Giorgio De Martin, ma solo a livello personale. Lui è venuto anche alla festa del parco Castelli, ma, ripeto, a livello perosonale. L’anno scorso il Pd non ci ha nemmeno invitato alla festa cittadina, mentre Sinistra  e Libertà è concentrata soprattutto sulla crisi economica, quindi la questione dei diritti civile è passata un po’ in secondo piano.

Beh è innegabile che con la crisi economica ancora in atto. La cassa integrazione per molti lavoratori ed una manovra che promette parecchi sacrifici, unioni di fatto e matrimoni gay faticano a rappresentare una priorità sull’agenda dei politici.

Diritti civili e diritti sociali vanno di pari passo. Dare dignità alle famiglie di fatto o alle famiglie gay significa aiutare le persone a stare meglio in senso generale e favorisce la crescita complessiva di una società, compresa quella economica. La sinistra fatica ad introiettare questo concetto. È incapace d’innovazione, di fatto è ancora conservatrice.

Sono sulle prime pagine di tutti i quotidiani gli scandali che hanno colpito la Chiesa. Voi che riflessione avete fatto in merito?

Che nessuno si azzardi ad equiparare pedofilia ed omosessualità, perché la prima è davvero un malattia. Critichiamo inoltre l’omertà che ha tenuto la Chiesa rispetto ai molti abusi che si sono verificati e che sono stati volutamente insabbiati. Stiamo dalla parte delle vittime. Quanto all’omosssesualità tra i sacerdoti, sono persuaso che la crisi delle vocazioni, tra molte cause, annoveri anche un po’ la crescita del movimento della liberazione omosessuale.

Federica Papetti

 

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Redazione BsNews.it

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