Un viaggio estenuante, un\’ultima fatica prima di riabbracciare i familiari che lo attendevano a casa da ore. E\’ stata dura ma alla fine Marco Garatti è riuscito a tornare dai suoi genitori; ieri sera l\’arrivo dopo un giorno intero passato tra aerei e automobile. La nube di cenere e polvere che esce dal vulcano islandese ha reso difficoltoso il viaggio di rientro del nostro chirurgo, operatore di Emergency arrestato in Afghanistan. Da Kabul a Dubai e da Dubai a Francoforte in aereo, poi dalla città tedesca sino a Como (per l\’interrogatorio da parte della polizia giudiziari) e quindi Milano in automobile, su due mezzi presi a noleggio, a causa del blocco dell\’aviazione. Infine da Milano a Brescia, dove ha potuto passare la notte. Stamane di nuovo a Milano, dove è stata organizzata la conferenza stampa, in programma alle 10:30, poi la festa.
A casa Garatti ha potuto abbracciare il padre 91enne, le cui condizioni di salute precarie hanno reso necessaria la sorveglianza da parte di una infermiera negli ultimi giorni.
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