Rottura tra Brescia e Verona
Nessun aumento di capitale, anzi, Provincia di Brescia e Camera di Commercio sarebbero pronti a vendere le quote azionarie della Catullo che detengono.
Doccia fredda nei rapporti tra Brescia e Verona, nei giorni scorsi pareva che si potesse arrivare all\’ennesimo sofferto accordo e invece quando manca ormai una settimana alla scadenza per l\’eventuale aumento di capitale (31 ottobre) tutto è saltato. L\’annuncio della fumata nera sulla trattativa è arrivato dalla sede Aib di via Cefalonia: Franco Tamburini presidente Abem (società che raggruppa Provincia, CdC e Aib) assieme a Molgora, Bettoni e al presidente degli industriali Dallera si auspica ora che il Consiglio di Stato si esprima circa il ricorso avanzato da Brescia per l\’apertura di una gara europea per la gestione dello scalo, gara già auspicata dal Tar. Qualora la gara dovesse essere indetta la stessa Abem vi parteciperebbe: potendo contare su alcuni partner strategici (a detta di Bettoni) e sul capitale che non mancherebbe (a detta di Tamburini) la società potrebbe finalmente staccarsi da Verona e essere padrona del suo destino.
a.c.