Diciassette anni fa la morte di Walter Cominelli, i cui resti furono trovati in un forno fusorio di Caionvico; a ottobre 2007 la sentenza di assoluzione nel processo di primo grado contro Claudio Cominelli fratello della vittima. Ieri il verdetto della corte d\’assise d\’appello: 24 anni di carcere per Claudio, presunto assassino. Entro fine novembre dovranno essere depositate le motivazioni della sentenza, per ora l\’avvocato di Cominelli si limita a dire che si rivolgerà in Cassazione.
I fatti. Il 16 dicembre del 1992 Walter, 34 anni residente a Piancogno, esce di casa verso sera indossando un giubbotto antiproiettile e portando co sé una pistola col silenziatore. Si dirige presso un laboratorio artigianale dove già si trova il fratello Claudio che si ferma con lui fino a mezzanotte. La mattina successiva la moglie di Walter denuncia la scomparsa del marito, i cui resti cremati vengono trovati nel forno fusorio esploso durante la notte. Subito fermato Claudio, che riporta tra l\’altro segni di ustione in viso, giustificati dal lavoro compiuto tra le mura di casa con un fornetto che però agli investigatori pare essere inutilizzato da tempo.
Due anni fa l\’assoluzione per Claudio, ora sentenza ribaltata e un pena di 24 anni da scontare, salvo ricorso ovviamente.
a.c.
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