Ha deciso di farla finita nello scantinato di casa sua, suicidandosi a causa dei debiti contratti con una società finanziaria bresciana. Prima di morire però ha scritto alcune lettere informando un carabiniere e un avvocato sulla natura dei suoi problemi finanziari.
E’ finita così la vita di Andrea Sannicandro, tabaccaio milanese 52enne, sommerso dai debiti e troppo debole per sopportare l’idea di non riuscire a pagarli, umiliato per le difficoltà economiche a cui stava obbligando la propria famiglia. Ha lasciato tre lettere, una a un amico carabiniere, a cui chiede di fare chiudere la società che lo avrebbe rovinato, una all’avvocato a cui chiede di tutelare moglie e figlio, e una ai familiari. Ora la società di credito bresciana è sotto inchiesta da parte della questura di Milano che vuole appurare se applicava tassi legali o meno. Il suicida avrebbe scritto che ogni settimana la società gli chiedeva soldi, che lui non riusciva a consegnare.
Au.Bi.
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