Clostridium perfrigens, questo il nome del batterio che potrebbe essere alla causa della brutta gastroenterite di cui soffrono circa 1200 a San Felice del Benaco. I dati diffusi ieri pomeriggio dall’Asl sono scioccanti: se all’inizio dell’allarme pareva che i colpiti dal batterio fossero un centinaio ieri invece si è avuta la stima precisa che tocca quota 1200 tra residenti, turisti villeggianti e persone di passaggio a vario titolo coinvolte. La priorità è mettere in sicurezza l’acquedotto e rendere nuovamente l’acqua potabile (dallo scorso martedì il neo-sindaco Paolo Rosa ne ha vietato l’utilizzo tramite apposita ordinanza), ma una volta tutto si sarà sistemato sarà il momento di stabilire le responsabilità di quanto sta succedendo. Garda Uno, la società che gestisce la rete idrica di San Felice e di altri paesi della Valtenesi, dovrà spiegare ai cittadini le cause della proliferazione del batterio nell’acquedotto. Chi ha sbagliato dovrà pagare: 1200 persone colpite dalla gastroenterite non sono uno scherzo, così come i danni alle attività turistiche e ricettive.
a.c.
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