Pochi giorni fa ho vissuto alcuni momenti di grande gioia.La notizia della delibera di giunta che dava a tutti i bambini residenti a Brescia il bonus bebè senza discriminazioni mi aveva emozionato. Per un momento mi ero convinto si fosse trattato di un apprezzabile e intelligente passo indietro della giunta.L’emozione della notizia mi faceva intervenire subito in un blog dove scrivevo “..voglio riconoscere alla giunta il coraggio di aver fatto un passo indietro…sempre da apprezzare”. Mi ero pure riproposto di recarmi dal sindaco Paroli per stringergli la mano e ringraziarlo. Chissà, forse come qualche amico sostiene sono un ingenuo, ma non credo. Più banalmente sono persona che ritiene possibile far prevalere il buon senso. Resto convinto che laddove gli argomenti siano evidenti alla fine non possano che emergere ed anche chi ha avuto posizioni diverse si troverà a comprenderne le ragioni. Così mi ero convinto che la giunta avesse compreso. Magari a fatica, magari perché più volte aveva sbattuto il naso contro ad un muro (perfino il commissario alla giustizia europea Jaques Barrot del partito di Sarkozy aveva bocciato la delibera), magari perché gran parte della società bresciana aveva preso posizione contro ad una discriminazione ancor più nauseante perché colpiva bambini nati nella nostra città. Poche ore e scoprivo che non si era trattato di una scelta, ma i “nostri” amministratori erano stati costretti ad applicare la nuova delibera dalla sentenza del tribunale del lavoro. A quel punto, molto meno felice, perché avrei voluto ritrovarmi cittadino in una città che ricuciva lo strappo, in una città coesa su alcuni principi fondanti, mi sono accontentato della non piccola soddisfazione di una battaglia vinta. Ora pare che i giuntatoli intendano continuare in costosi ricorsi (è sì vale la pena di ricordare che questi signori hanno già sprecato migliaia e migliaia di euro in spese burocratiche,  per avvocati, per la pubblicazione sui giornali di sentenze a loro sfavorevoli, ecc.) . Sembra vogliano continuare nella sciagurata opera di spezzare nel profondo la nostra società invece di operare per renderla più unita e perciò più sicura e più forte. Insomma non si comportano da amministratori ma da politicanti interessati a recuperare voti premendo sull’acceleratore dell’irrazionalità. Ma c’è un problema politico tutto interno alla maggioranza che mi auguro possa esplodere. E’ quello che riguarda la parte moderata della giunta, la quale non potrà reggere all’infinito le politiche estremiste della lega, che purtroppo sembrano invece andar bene al semprearoma parlamentare/sindaco Paroli, e non potranno reggerle all’infinito perché sanno bene che anche le più dure e lunghe gelate ad un certo punto devono terminare. Perché sanno bene che Brescia ha un tessuto sociale diffuso che non accetta l’estremismo.Quello della cessata subalternità alla lega sarà un tema che primo o poi i moderati che stanno nella maggioranza dovranno porsi ed a quel punto potrà essere risolto solo in due modi: o con l’alzare la testa ed imporre un stop all’estremismo, o con la rottura politica della maggioranza. Per tornate al tema del bonus bebè, se ce ne sarà bisogno riprenderemo la nostra iniziativa perché siamo forti delle nostre ragioni. Sappiamo che nessun uomo, nessuna donna, nessun bambino può essere discriminato. Mai e per nessun motivo!Ciò non attiene ad un vacuo buonismo. Per quanto mi riguarda sono tra i più determinati nel pretendere il rispetto delle leggi da parte di tutti e, quando è necessario, anche con la dovuta durezza. Ma il tema riguarda l’equità, la giustizia, la tradizione.Sì la tradizione!La nostra tradizione, quella della cultura occidentale, quella della nostra Costituzione, quella della Resistenza è basata su alcuni principi che hanno nell’uguaglianza uno dei principi fondativi. Quell’uguaglianza che con il bonus bebè discriminatorio veniva lesa.    

Giorgio De Martin

Segretario cittadino del Partito Democratico

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Redazione BsNews.it

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