“Troppo vicino alla zona residenziale, in un’area peraltro interessata dal vincolo paesaggistico e parte di una zona protetta intorno al torrente Garza”. Sono alcuni dei punti critici che Paola Vilardi, assessore all’Ambiente del Comune di Brescia, ha evidenziato per giustificare il no della Loggia alla richiesta della S.L.M Siderurgica Lavorazione Metalli di gestire un impianto per il recupero di rifiuti speciali e per lo stoccaggio di rifiuti pericolosi nell’area di via Conicchio, al confine tra Brescia e Bovezzo. Una presa di posizione che sancisce la volontà dell’amministrazione Paroli di proseguire la strada intrapresa dalla vecchia giunta. A fare ricorso al Tar contro l’autorizzazione concessa alla SLM dalla Provincia nel 2007 era stata infatti l’amministrazione Corsini. Ricorso che aveva comportato l’annullamento del permesso e il successivo ricorso della SLM al Consiglio di Stato. Lo scorso aprile un nuovo capitolo: durante la conferenza dei servizi tenutasi la Provincia di Brescia, l’ASL e l’ARPA hanno infatti espresso la propria approvazione alla richiesta. Una decisione concertata che evidentemente non ha persuaso Paroli e i suoi a cambiare posizione.
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