Durante lo svolgimento del Consiglio Comunale è andata in scena ieri pomeriggio una protesta da parte dei precari occupati negli asili nido e nelle scuole materne della città. Oggetto della mobilitazione l’intenzione di esternalizzare i servizi a cooperative o aziende esterne. Pur senza la minaccia di alcun licenziamento le lavoratrici sono sul piede di guerra perché dopo anni (in alcuni casi molti anni, anche più di dieci) si allontana definitivamente la prospettiva di un’assunzione a tempo indeterminato e le condizioni salariali già poco dignitose peggiorerebbero ancora di più se è vero che lo stipendio potrebbe essere decurtato di circa 200 euro mensili. Tutto pur continuando a svolgere con passione e dedizione un lavoro fondamentale per la crescita di una società sana, un lavoro completamente assimilabile a quello di colleghe assunte dal comune con contratto regolare. Le precarie diverrebbero ancor più lavoratrici di serie B.
La protesta sotto la Loggia ha portato il sindaco alla decisione di incontrare le lavoratrici e il sindacato Nidil-Cgil (nella persona del segretario cittadino Simone Cardin). Alla presenza dell’assessore Giorgio Maione e del dirigente del personale del Comune le parti hanno ribadito i loro concetti e il sindaco ha rimarcato l’intenzione di applicare il contratto delle materne private alle operatrici in scadenza di contratto. Lunedì prossimo in un ulteriore incontro il sindacato esporrà il proprio parere, se non si dovesse giungere a un accordo è probabile la partenza di uno sciopero.
Au.Bi.
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