Siamo alle solite: uno psedo “circolo privato” riservato ai soci, un club dove si entra, solo con la tessera, per fare due chiacchiere, per giocare a carte o ascoltare musica. La realtà è ben altra: una sorta di casino moderno con cameriere sexy (e giovani, e straniere) disponibili ad approfondire la conoscenza dei clienti con un sovrapprezzo di 100 o 200 euro, in base al tempo di conversazione.
Il capo della squadra mobile della Polizia Carmine Grassi ha illustrato ieri i dettagli che hanno portato alla chiusura dell’Upupa di Mazzano. Dopo alcune settimane di indagini lo scorso venerdì alcuni uomini della Polizia fingendosi clienti si sono infiltrati nel locale, dove hanno visto di persona le “cameriere” appartarsi con uomini e poi spogliarsi. Immediato il blitz che ha portato all’arresto per favoreggiamento della prostituzione del gestore del locale, 36 anni cremonese ma residente a Mazzano, e di un cameriere 46enne di Castenedolo.
Alcune ragazze hanno collaborato con gli agenti e avrebbero ammesso le tariffe percepite per il lavoro extra, tariffe da dividere a metà con il gestore. 12 in tutto le straniere denunciate, tutte in regola con il permesso di soggiorno.
a.c.
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