A leggere i volantini diffusi dalle "signorine" del Carmine sembra di essere tornati agli anni ’70: «Adesso basta! Il nostro corpo è un nostro affare, della nostra vita decidiamo noi».
Le prostitute del Carmine (o meglio, per tanti bresciani, le "zie"), quelle che si appostano sotto i palazzi con la seggiolina in attesa dei clienti, si sono riunite in una sorta di comitato per la difesa dei loro diritti contro le demagogiche campagne politiche che le vorrebbero estirpare, politiche messe in atto dal ministro Mara Carfagna. Prima con il divieto di esercitare ai bordi delle strade, poi con il giro di vite contro chi affitta appartamenti per il meretricio, il tutto con multe salatissime (500 euro) per i clienti che pare siano diminuiti. E così le "zie" non ci stanno e portano anche a Brescia la campagna di protesta già messa in atto dalle colleghe di tante altre città.
Stasera presso un bar della zona le lucciole terranno la prima riunione pubblica, aperta anche alle colleghe del resto della città. Non solo per la diminuzione dei clienti, per difendere i loro diritti e la loro stessa vita, che spesso non è stata scelta.
a.c.
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