Una settimana fa le panchine fissate a terra dai ragazzi di Magazzino 47 durante la manifestazione degli immigrati bresciani. Ieri le seggiole portate nello stesso Largo Formentone da una cinquantina di attivisti di Legambiente. Cambiano le tipologie di seduta ma il motivo della protesta resta lo stesso: la critica alla politica della Giunta Paroli. Il centro sociale se la prende contro l’assessore che ha divelto le panchine per evitare il formarsi di capannelli di immigrati, gli ambientalisti contro il piano mobilità a loro parere insensato. Sul banco degli imputati l’apertura pomeridiana delle ZTL, il piano-sosta che promette 3-400 posti auto in più tra centro e vie limitrofe (i più criticati i 50 in piazza Paolo VI e i 15 in corso Magenta) e la cancellazione di alcune corsie riservate agli autobus (ad esempio in via Vittorio Emanuele). Si annunciano tempi difficili per i residenti del centro, dicono gli attivisti di Legambiente, che dovranno a fatica conquistarsi il posto auto in una città invasa dai clienti dello shopping serale e da chi si reca in centro per l’aeritivo.
a.c.
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