Da il Brescia 14 maggio 2007 (andrea tortelli)
Governare nell’equilibrio un territorio che conta due centri (Cazzago e Bornato) quasi identici per numero di abitanti, e altre frazioni (Calino e Pedrocca) di dimensione non trascurabile. È questa la vera sfida a cui si trovano di fronte i tre candidati che il 27 e 28 maggio si contenderanno la guida di Cazzago San Martino.
Il favorito della vigilia è ovviamente l’uscente Giuseppe Foresti, senza tessere in tasca, ma sostenuto da una lista civica di centrosinistra e – spiega – «chissà, forse nel nascituro Partito democratico potrei riconoscermi». Foresti, alle esigenze delle sei frazioni cazzeghesi, dice di aver già dato risposte concrete e convincenti. «Negli ultimi cinque anni», spiega, «abbiamo investito oltre 10 milioni di euro in opere pubbliche: abbiamo ristrutturato il centro diurno Cascina sorriso, rinaturalizzato il parco comunale del laghetto del Paì a Costa, sistemato le piazze di Cazzago, Calino e Bornato e rimesso a nuovo molti edifici scolastici, in particolare la materna della Pedrocca e le elementari di Bornato». Da qui il sindaco uscente riparte – «in piena continuità anche con le amministrazioni precedenti» – per chiedere ancora la fiducia ai suoi cittadini «andando avanti un passo per volta lungo la linea dei servizi agli anziani, del sostegno alle associazioni e della tutela del territorio». Ma le ambizioni di Foresti dovranno confrontarsi con quelle dei suoi due avversari, entrambi di centrodestra. «A livello provinciale la quadra sul mio nome era stata trovata mesi fa, poi i partiti della Cdl non sono riusciti a trovare l’accordo», spiega l’ex sindaco democristiano (1986-1994 ) Leonardo Sardini che in questa tornata è sostenuto da Udc e An. «Puntiamo molto con la collaborazione con gli oratori e le parrocchie», spiega, «ma anche con le associazioni: ad esempio vogliamo sistemare le sedi dei gruppi anziani di Cazzago e Bornato perché questi ultimi stanno ancora nel porticato adibito a ricovero attrezzi che gli avevamo assegnato nel 1986». Sardini, inoltre, promette una soluzione per la messa in sicurezza del passaggio a livello di Bornato e un nuovo centro polivalente. «Il dove», chiarisce, «non è importante dirlo ora: la priorità è quella di costruire opere che interessano a tutta la comunità».
«È importante distribuire risorse e servizi in maniera equa tra le diverse realtà: il Comune negli ultimi anni ha fatto molte diseguaglianze», spiega invece Antonio Mossini, che si candida con l’appoggio del tandem Azzurri-Lega e, sulla rottura nella Cdl, smentisce la versione di Sardini sottolineando che certe decisioni vanno prese a livello locale. «Non sono un politico, ma un professionista che dopo 35 anni di attività ha deciso di dedicarsi alla sua comunità», dice. E a dimostrazione cita un programma «da buon padre di famiglia». «Il Comune», chiarisce, «ha debiti per 9 milioni e 770mila euro: la vera priorità è quella di rimettere a posto i conti e risparmiare risorse (magari partendo dalle costosissime consulenze esterne) perché altrimenti lasceremo ai nostri figli un’eredità molto onerosa». Anche sulle opere pubbliche Mossini fa prevalere la regola del «buon senso e oculatezza» partendo dagli interventi più necessari «come le strade e le fognature alla Pedrocca». Senza dimenticare gli anziani, le famiglie «e soprattutto i giovani, quelli che mi stanno più a cuore».

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Redazione BsNews.it

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