Dopo oltre un anno di dibattito il nuovo regolamento delle circoscrizioni è a un passo dallapprovazione finale. Ieri, infatti, la commissione Statuto di Palazzo Loggia ha detto lultimo sì alla proposta di revisione presentata dallassessore aClaudio Bragaglio, che assegna agli organismi decentrati del Comune nuovi poteri. Oltre a dare il via libera al trasferimento del quartiere di Porta Cremona dalla Settima alla Sesta circoscrizione.
Le novità del testo licenziato ieri, che pure è il frutto di un lungo lavoro di lima, sono diverse. Alle circoscrizioni, infatti, vengono assegnate nuove risorse e competenze decisionali in materia economica, che fanno il paio con il potenziamento del ruolo della conferenza dei presidenti (non sarà più presieduta dal sindaco, ma a turno dai rappresentati delle nove). Mentre sul fronte della partecipazione e del decentramento il passaggio più rilevante è quello di un ritorno ai quartieri. Con larticolo 17 bis, infatti, si stabilisce che i consigli hanno la facoltà di istituire «consulte o comitati di quartiere, nonché forum delle associazioni» e di «collaborare e affidare» a questi organismi «la realizzazione organizzativa di iniziative specifiche». Un passaggio contestato soprattutto dal capogruppo di An Andrea Arcai per la «paura che si crei una ulteriore appendice delle circoscrizioni». Opposizione accontentata, invece, sullarticolo tre del regolamento su cui Bragaglio ha fatto un significativo passo indietro. A sorpresa, infatti, lassessore ha proposto ieri di lasciare invariata la formulazione in vigore che in sostanza vieta la candidatura a coloro che non sono iscritti alle liste elettorali del Comune di Brescia o di quelli limitrofi. «Di fatto», ha chiarito, «la legge permette a qualsiasi cittadino italiano di candidarsi in città, ma questa formulazione ha un atteggiamento politicamente dissuasivo nei confronti della creazione di liste civetta e non ci obbliga a ricorrere ad espedienti (come linnalzamento del numero delle firme per presentare le liste) che avrebbero ridotto la partecipazione».
Alla fine non ci sono stati voti contrari. Ma ad astenersi non è stato soltanto il centrodestra. Il regolamento, infatti, non ha convinto del tutto Manlio Vicini (Rifondazione) e i due rappresentanti della Civica che hanno parlato di compromesso al ribasso e lamentato soprattutto il fatto che la partita della revisione complessiva dei confini e del numero delle circoscrizioni sia stata rimandata a dopo il 2008. Ed è con questa piccola spaccatura tutta interna alla maggioranza che ci si avvicina al voto decisivo, quello del consiglio comunale, che arriverà prima dellestate. a.t.
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