Latte di pecora italiano sequestrato dalla Ue: c’è troppo piombo
Scatta di nuovo unallerta alimentare per eccesso di piombo in un prodotto proveniente dall’Italia e distribuito in Croazia e Germania. Ancora non è noto se lotti di alimenti sotto forma di prodotti lattiero-caseari, siano stati immessi in commercio anche nel Nostro Paese. Ma lallarme in questione proviene dallautorevole RASFF, il sistema di allerta rapido dellUE, che poche ore fa ha attivato un avviso di sicurezza (2017.1688) diramando un’allerta di rischio grave per la salute dei consumatori, per alto contenuto di piombo nel latte di pecora usato per produrre il formaggio prodotto in Italia e commercializzato in Croazia e Germania.
Nel campione di latte crudo di pecora prelevato per le analisi il 19/09/2017, è stato ritrovato lo 0,060 mg/kg di piombo a fronte di un limite di legge di 0,02. Il piombo, sostanza altamente nociva che si annida in alcuni degli alimenti più comuni, esiste nellambiente e tracce possono finire negli ingredienti che sono utilizzati nella produzione di latte. Gli effetti tossici del piombo, possono causare conseguenze negative permanenti a livello cerebrale e minare le capacità cognitive in particolare di neonati e bambini piccoli che sono particolarmente vulnerabili.
La segnalazione è pubblica solo perchè il prodotto è esportato in Germania e in questi casi la normativa europea prevede lobbligo di informare il Rasff. In Italia, sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti, non cè stata nessuna comunicazione, nulla è stato detto ai consumatori che non hanno alcun modo per scoprire quale sia l’area di provenienza del latte fresco ovino sotto accusa. In tale ottica, quindi, chiediamo alle autorità sanitarie, a partire dal Ministero della Salute di fare chiarezza e di evitare unaltra volta di fare una gaffe internazionale, come quella delle uova al fipronil, perché con la salute dei cittadini non si può permettere alcuna defaillance.