Mottinelli da Strasburgo: Ristabilite i poteri delle Province

Il Presidente Mottinelli da Strasburgo lancia un appello: Il Congresso dei poteri regionali ci ha richiamato, dobbiamo ridare potere alle Province.

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Pier Luigi Mottinelli
Pier Luigi Mottinelli

“A causa dei tagli ai bilanci delle Province, voluti dal Governo italiano, questi Enti non sono più in grado di garantire i servizi essenziali alla popolazione. Per questo il Congresso dei Poteri regionali e locali d’Europa ha richiamato il Governo italiano a rispettare la Carta Europea delle autonomie locali, sottoscritta dall’Italia nel 1999, e a dare alle Province le risorse necessarie allo svolgimento delle loro funzioni”. Lo riferisce il Presidente di Unione Province Lombarde e della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli, presente a Strasburgo nella delegazione di Unione Province Italiane, insieme al Vice Presidente UPI Carlo Riva Vercellotti.

L’Italia deve dunque rivedere la politica di progressiva riduzione e abolizione delle Province, ristabilendone le competenze e dotandole delle risorse finanziarie necessarie per l’esercizio delle loro funzioni. La legge di Bilancio 2018 è secondo il Presidente Mottinelli l’occasione giusta per ripristinare le prerogative costituzionali delle Province, confermate dal referendum del 4 dicembre 2016.

“Il monitoraggio effettuato dal Congresso in Italia – ha concluso il Presidente – conferma l’urgenza di restituire autonomia finanziaria e organizzativa alle Province, in modo da assicurare servizi essenziali soprattutto in termini di sicurezza per scuole e strade di competenza provinciale. Come delegazione italiana abbiamo chiesto al Congresso un confronto urgente con il Governo centrale, prima dell’approvazione della Legge di Bilancio”.

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32 Commenti

  1. infatti giusto ristabilire i poteri potrebbero indire un referendum…. sig Mottinelli ne parli al Sig. pRESIDENT Maroni ora che sono in campagna elettorale magari strappa il ritorno delle deleghe alla prov.
    Tutto era iniziato dal suo compagno il sig Ministro Delrio. Che bel paese il nostro.

    • Un bel Paese in gran confusione su molti temi, anche perchè la riforma Delrio fu pensata ipotizzando il suo seguito “naturale” ed in continuo nello stravolgimento costituzionale che gli italiani hanno sonoramente bocciato nel dicembre del 2016 al referendum confermativo. Stoppato il progetto accentratore ed autoritario targato Renzi-Boschi, molte strade si sono automaticamente interrotte. Tra queste quella dell’abolizione delle Province, rimasta di fatto una pericolosa incompiuta alla quale ci si guarda bene di metter mano per risolverne i questiti sospesi che si stanno traducendo in gravissimi disservizi a danno dei cittadini. Aspettiamo all’opera il Governo Renzusconi (Renzi più Berlusconi) cioè la Santa Alleanza del 2018: ne vedremo di tutti i colori.

  2. Competenze riviste ma non rappresentanza politica. Non ulteriori costi per politici e portaborse, ma riordino di territorio, coordinamento fra i Comuni.
    Un organo civico al servizio dei cittadini. Ai politicanti : fuori dalle palle !! Serve competenza, capacità organizzativa, conoscenze tecniche, non lotte per supremazia politica, coperte da corruzione e intrighi.

    Province ‘ civiche ‘

  3. Competenze riviste ma non rappresentanza politica. Non ulteriori costi per politici e portaborse, ma riordino di territorio, coordinamento fra i Comuni.
    Un organo civico al servizio dei cittadini. Ai politicanti : fuori dalle palle !! Serve competenza, capacità organizzativa, conoscenze tecniche, non lotte per supremazia politica, coperte da corruzione e intrighi.
    (La sicurezza per le scuole e per le strade, del testo soprascritto, non sono temi politici, ma tecnico organizzativi )

    Province ‘ civiche ‘

    • Belli ha la fissa del civismo, come panacea a tutti i mali dell’Italia, come io ho quella contro il clero! La rappresentanza politica ci vuole, eccome. Qui si rischia di eliminare in certi settori la democrazia, la possibilità dei cittadini di scegliere (infatti Mottinelli non è stato scelto dai cittadini e, personalmente, avendolo conosciuto, non lo ritengo all’altezza del compito anche per la sua supponenza ed arroganza, nello stile del sinistro insoddisfatto che fa pesare di essere un’autorità al cittadino che non ha nessun potere di voto verso di lui). Come sbagliato è ridurre il numero dei parlamentari, riducendo di fatto e anche qui la democrazia. Perchè invece non riduciamo i compensi ai parlamentari? Per esempio, potremmo tranquillamente ridurre ad un quarto tutti i compensi ai parlamentari, utilizzandone un quarto di quei fondi risparmiati per dare un compenso – naturalmente non stratosferico – ai consiglieri provinciali, e risparmiando la metà di quello che spendiamo oggi, anche in termini di vitalizi e pensioni. Bazzecole? Non importa, diamo un segno di equità ai cittadini sempre tartassati e non eliminiamo la democrazia, altrimenti le svolte autoritarie arrivano da sole. Per quanto riguarda i tagli in termini di spese a questi enti, che si riverberano sui servizi ai cittadini, bisognerebbe eliminare il finanziamento scandaloso al clero con l’8 per mille e dirottare eventualmente queste risorse sui servizi ai cittadini, alcuni dei quali gestiti dalle province. Purtroppo però sia la politica che il civismo sono sordi a queste riforme che la gente reclama e quindi non si fanno…

      • Sono d’accordo ed in particolare i numeri (spietati come sempre) ci dicono che l’incasso “abusivo” dell’8 per mille da parte della Chiesa Cattollica è ad oggi di circa un miliardo di euro a fronte di un costo complessivo (ante riforma Delrio) delle Province di 2,1 miliardi di euro. Mostruoso: ci pagheremmo metà dei costi delle Province !

  4. La riduzione del numero di deputati ( almeno 100) e di senatori. ( almeno 50 ) e l’eliminazione di costi per indennità e super pensioni, permetterebbe di utilizzare il risparmio per qualche servizio e qualche competenza in più alle province

  5. La riforma Delrio che avrebbe dovuto “riordinare” le province , lo loro funzioni e competenze, ma di fatto riducendone di brutto i principali costi di struttura in vista di una loro definitiva abilizione, è rimasta a metà del guado. La verità è che l’obiettivo principale, cioè quello del taglio drastico dei costi, è stato sì in gran parte perseguito ma senza valutare che le residue competenze se non supportate da un’ effettiva analisi delle risorse finanziarie effetivamente necessarie, avrebbero messo in ginocchio le Province con il nuovo assetto istituzionale. Belli commenta a suo modo, civicizzando questo o quello, senza un’analisi di merito e di fattibilità come talora purtroppo gli accade. E non sa, ad esempio, che i tagli che ipotizza su numero, stipendi e indennità dei parlamentari sarebbero bruscolini rispetto a quanto tutte le nuove Province reclamano in termini di risorse finanziarie vitali anche solo per far fronte alle attuali, residue competenze, cioè senza aggiungerne o recuperarne di passate…

  6. I miei amici / nemici di Bs news, come spesso accade, in parte capiscono e fanno osservazioni, in parte non capiscono, forse per mia poca chiarezza. Chiarisco :
    Ho sempre criticato la eliminazione delle Province, sia per i costi eccessivi della politica in generale (comuni, province, regioni, stato ) sia ancor più per sovrapposizione o scarso coordinamento di ruoli e competenze fra vari enti. La funzione principale che alle province era rimasta era il coordinamento fra i Comuni ( funzione importante ) che è coordinamento di enti eletti democraticamente, di rappresentanti di partiti o coalizioni. Quindi la rappresentanza politico/ democratica rimane ( la politica non manca mai, carissimo ‘ Klero – considerazione’).
    I costi recuperabili dalla mia auspicata diminuzione del numero degli ” onorevoli” ( 450 persone costose per stipendi e gratifiche, ecc ) sarebbe sufficiente a pagare più di 1500 persone per la gestione civico- manageriale di impiegati o consulenti da impiegare nelle province, non portaborse o politici non competenti, ma persone con capacità organizzative, gestionali e/ o tecniche, capaci di dare e coordinare servizi e supporto ai comuni del territorio. Non certo per finanziare strade, edifici o strutture. Spostare costi o persone dallo Stato centrale ai singoli territori è, per un civico, un operazione sana, popolare, democratica. Per gli amanti della partitocrazia è un colpo al cuore !!

    • Anche Belli non è esente dal non capire quello che diciamo noi. Prima di tutto qui non si tratta di funzioni sovrapposte e quindi i doppioni non esistono più. Si tratta di funzioni proprie e di coordinamento indispensabili. Anche perchè, spesso, si tratta di scelte politiche, non solo tecniche, è altrettanto importante mantenere la rappresentanza democratica e quindi di gente eletta, non eletta da eletti, che quindi non rispondono in prima persona ai cittadini (ved. il caso di Mottinelli e del suo atteggiamento). Sulla diminuzione degli onorevoli non sono assolutamente d’accordo per i motivi che ho già spiegato e per non limitare la democrazia, mentre Belli non risponde, naturalmente, sulla diminuzione generalizzata dei compensi e sull’eliminazione della truffa dell’8 per mille: provvedimenti facilmente attuabili e che porterebbero ristoro e risorse importanti alle casse dello stato da utilizzare per i servizi ai cittadini e un’iniezione di fiducia nelle istituzioni da parte del popolo. Il suo civismo, come le ho già detto, porta solo alla sostituzione di gente eletta con gente non eletta da mantenere, al pari di un clero (un altro stato da mantenere) che succhia risorse pubbliche indispensabili per mantenere servizi di uno stato laico ai cittadini.

    • Penso che Belli non conosca nei dettagli le competenze in capo alle Province ante e post riforma Delrio e lo si evince dalla sua replica. E non mi sembra conosca il sistema elettivo e di rappresentanza ante e post riforma Delrio e lo si evince dalla sua replica. Non mi sembra infine che Belli abbia preso nota di cosa sia accaduto (specie dopo il referendum del 2016) lasciando a metà strada la riforma delle Province con il “caso emblematico” della riassegnazione delle precedenti competenze tra Comuni e Regioni nonchè con la conseguente mancanza di risorse finanziarie per rendere i servizi minimi ai cittadini, ed anche questo lo si evince dalla sua replica. I fatti sono fatti, le leggi vigenti sono inviolabili, le norme attuative deliberate devono esser attuate ed è inutile girarci attorno. Fatto salvo che nuove leggi possono essere riscritte ovviamente e solo dal Parlamento, cioè…dalla politica. E Mottinelli agisce così il ruolo politico che gli compete. Tutto il resto sono buone intenzioni, auspici, soprattutto tanti sogni. Fatto salvo che è del tutto lecito auspicare e sognare…

  7. Che stoccata ai due critici anonimi ! Belli ok ,parole chiare, oneste. Contro il centralismo, per una democrazia diffusa ! Valida analisi della situazione, contro la politica invadente.

  8. Non mi aspettavo che Nostranullus o Klero- considerazione capissero. Ossessionati dal mantenere ad ogni costo il potere alla politica, del civismo hanno paura.
    Un civico non rivuole poltrone per i politici, caro Klero- considerazione e pensa che la politica sia già troppo presente e sovrana ovunque. Eletti,eletti dagli eletti, al comando o controllo di enti d’ogni tipo, nel governo e nel sottogoverno, ecc.. È ora di ” depoliticizzare ” il Paese, e responsabilizzare gente onesta di buon senso, competente a vari livelli. Ben vengano manager di città, competenza e esperienza in ogni incarico,di alto o basso livello di importanza. Che il compenso per sostenere i costi derivi da risparmi sul costo o sul numero degli ” onorevoli ” , comunque è’ opportuno derivi dallo Stato centrale a favore delle amministrazioni locali. Non vedere che gli ” onorevoli ” siano troppi, quando sono più che non negli USA e in molti paesi nel mondo vuol dire non tanto essere ‘ più democratici ‘ ma invece più legati alle poltrone, più ossessivamente conservatori dei poteri ( un bel capitolo di Sartori parla di questo ).
    …W le Province civiche, gestite da competenti, che sanno principalmente coordinare i servizi e i supporti ai Comuni, e che ricevono dallo Stato centrale i giusti finanziamenti e tutto ciò che ora lo Stato super politicizzato si mangia !!!!

    • Nessuna ossessione e nessuna paura: il potere, il suo esercizio e la politica coincidono in tutto il globo terracqueo. Invece su un altro pianeta o in un’altra galassia: il civismo è al potere, non ci sono se non pochissimi eletti dal popolo, la democrazia rappresentativa o persino quella diretta possono anche essere degli optional, il bene comune è affidato a dei city manager ed alle loro competenze, le amministrazioni più periferiche (massima sussidiarietà…) hanno la quasi totalità delle competenze e pure delle risorse finanziarie. “I sogni son desideri” cantava la Cenerentola di Walt Disney. Diciamo che Belli è il nostro Cenerentolo nostrano…

  9. Un Cenerentolo paziente che non si stanca di ripetere che proporre è meglio che criticare, guardare a ciò che fanno altri Paesi è meglio che chiudersi in un conservatorismo vecchio stampo, e sopratutto che la simpatica accusa di utopia o di eccessiva fantasia è da sempre l’arma di difesa dei pessimisti ipercritici, o dei ” poveri di spirito ( senza offesa) Spesso i Nostranullus e il cugino Klero- considerazione confondono la descrizione di una situazione così come è ( descrizione inutile perché tutti la vedono ) dal ” ciò che si vuole che sia, ciò che si propone di innovare” .Così nella sciocca accusa a me sulla confusione sulla prima e sulla seconda riforma delle province ( che ben conosco…li invito ancora a leggere i miei libretti !), riforme entrambe malfatte, incomplete, il senso del mio ” vorrei che fosse ” non Voleva essere una descrizione del presente ( ripeto: confuso e mal fatto) ma una riflessione su possibili, in parte sicuramente difficili, migliorie e /o innovazioni.

    • Anch’io propongo, caro Belli, ma nessuno, dalla politica al civismo, raccoglie: abolizione dell’8 per mille, indennità ad 1/4 delle attuali agli onorevoli, l’altro quarto alla provincia e la metà a risparmio. Non sono proposte? Avanti allora, il civismo cosa dice su questi argomenti?

    • Caro Belli, le suggerisco un’ interessante, curiosa lettura rapida: il Programma Nazionale del Movimento 5 stelle (in tre secondi ci arriva sulla rete e tramite la piattaforma Rousseu) costruito ed in via di costruzione con il contributo di decine di migliaia di suggerimenti, “migliorie e innovazioni…” dei cittadini di questo Paese. Ci troverà, capitolo dopo capitolo (ne mancano ancora sei o sette) tantissimi spunti che le richiameranno alla memoria le sue idee e le sue proposte. Non faccio alcun selfie poltiico, ma le garantisco che i suggerimenti vengono effettivamente recepiti e pure inseriti nel programma (esperienza mia e di alcuni amici). Ce ne sono decine che richiamano il civismo e le buone pratiche della società civile in opposizione allo strapotere ed al consociativismo dei partiti. E’n buon esempio di esercizio alternativo della consultazione democratica dal basso e della partecipazione a migliorare, ognono come può, le molte cose che non vanno in Italia. E forse, almeno in parte e con molte tarversie, l’obiettivo può essere raggiunto.

  10. Io suggerirei a Belli di proporre queste sue idee ai vari Renzi, Berlusconi, Salvini. Sono sicuro che, furbamente, le troverebbero interessanti e forse le coglierebbero al volo per dare una svolta autoritaria al paese e impedire che la gente esprima le proprie preferenze. Quanto ai contenuti, mi piacerebbe sapere se questo civismo comporterebbe anche l’eliminazione di sprechi e finanziamenti inutili, come quello dell’8 per mille al clero. Oppure, anche qui, scattano le convenienze e gli opportunismi a scapito sempre della gente che nemmeno potrebbe avere voce in capitolo? Potere assoluto mascherato da civismo? Sarebbe peggio di adesso…

  11. Non c’entra con questo tema, ma invito Klero – considerazione a leggere un bellissimo saggio di Benedetto Croce ” Perché non possiamo non dirci cristiani ”
    In altra sede, per non confondere i lettori, ne parleremo.
    A presto. Namaste’

    • Se questo e’ il civismo di belli, quello di eludere i problemi e le risposte per non affrontarli, Dio ce ne scampi….

    • Ecco che arriva pure Benedetto Croce, quello del liberalismo storico del Novecento, magari a ricordarci indirettamente che, siccome non possiamo non dirci cristiani, dobbiamo regalare come cittadini italici una miliardata di euro “cristiani” ogni anno al Vaticano con l’infausta gabella dell’otto per mille. Volo pindarico, uno dei tanti del Cenerentolo nostrano ? Gli controconsigliamo la lettura di Nietsche per il quale, provocatoriamente, il cristianesimo è un “platonismo per il popolo”. In altra sede, per non confondere i lettori, ne parleremo.

    • Con il solito eludere le risposte cercando di trovare filosofi od economisti che giustificano i mali del nostro paese, il Belli non si vuole sbilanciare, come farebbe un bravo politico (o un civico?) e, davanti a problemi e soluzioni concrete, il politico e il civico, continuano a non affrontarli. Nella fattispecie i soldi alla chiesa continuerebbero a darli, a scapito dei servizi ai cittadini. Eppure una soluzione di buon senso, che è quella dell’abolizione dello strumento dell’8 per mille c’è e permetterebbe di usare risorse rilevanti per i cittadini, non per mantenere un altro stato. Ma ci vuole il civico che non lo posso votare se voglio ricreare il primo stato. Il secondo c’è già (il clero) e il terzo si forma “de residuo”. E naturalmente Belli appartiene a quell’elite che “conta”, che quindi sceglie i propri rappresentanti, cioè al primo stato. Per gli altri, quelli che non contano e che diverrebbero terzo stato, non deve rimanere nemmeno l’arma del voto. E, chissà, con i civici, potrebbero anche ritornare la manomorta e il fedecommesso, oppure l’inviolabilità del suolo della chiesa, l’obbligatorietà dell’insegnamento delle scuole della religione cattolica, il primato del Papa, la lotta contro la laicità, tanto per richiamare le teorie di altri filosofi ed economisti che ritengono giusti questi istituti. Sempre vicino ai cittadini il civismo… Ma, anche questo, è meglio parlarne in altra sede, per non confondere i lettori…

  12. Il tema di B Croce, come ho scritto, era un invito cortese a un futuro dibattito che non c’entra nulla con Mottinelli e le province. Ma la cortesia con voi è impossibile.
    Non eludo i problemi né in pubblico, né in privato, né a voce ,né per scritto. Dirlo è solo perfidia, visto che lo dimostro ogni giorno. Restare in tema, quando c’è un testo e un titolo, è solo logica e serietà, e anche educazione verso l’editore.
    Che io appartenga all’elite è vero, ma è solo l’elite degli educati e non a quella degli anonimi perfidi, che inveiscono e straparlano di argomenti a vanvera, come il primato del Papa o i soldi della Chiesa.
    Quanto a Nietsche, su cui ho fatto una tesina per un giovane allievo, sul tema del grande ritorno, potremmo parlarne volentieri, ma educatamente senza divagare su Monari e simili. Arrivederci.

    • Insomma bisogna rimanere sull’astratto per non scoprire fino in fondo le carte. Mi ricordano molti discorsi democristiani pieni di buone intenzioni ma ipocriti e astratti. Quindi avanti con l’astrattismo del nostro cenerentolo nostrano, di piu’ e di concreto non possiamo chiedere ed argomentare….

  13. A Stradivarius. Che nel programma dei 5 stelle vi siano molti argomenti e proposte simili ai miei mi fa piacere. Non essendo un politico ed essendo fuori dai giochi e non alla ricerca di appoggi o di voti, se una proposta mia avesse successo, non mi importa nulla di averne l’esclusiva o la primogenitura; sarei soddisfatto che si facesse strada, anche senza il mio nome. Così se le fosse utile, mandi avanti nel suo gruppo ciò che la convince dei miei scritti e dei miei libri, liberamente.
    Contenere lo strapotere dei partiti e far emergere i cittadini di ogni competenza e di diversi livelli mi pare una operazione utile, anche per combattere con serietà l’arretratezza di sciocchi conservatori e il degrado dei politicanti.

    • Ideona: ancora un passettino e candidiamo Belli al Senato per i pentastellati. Gli appoggi ed i voti sono una bazzecola. Basta un centinaio di clic nelle votazioni on line (cosa semplice), un curriculum dignitoso (e anche qui ci siamo), un allineamento al programma (Belli è totalmente in linea) ed una buona soponsorizzazione: il gioco è fatto. Ottimo, ne parliamo subito con Vito Crimi. Cosa c’è di meglio che avviare riforme epocali e fare leggi civiche direttamente là dove si fa questo mestiere ?

  14. La maggior parte delle proposte e delle idee per definire un sistema civico sono del 1993/ 1996 e sono contenute in un libro che scrissi allora: ‘ Una nuova via’ – polo dei cittadini. Allora Grillo era solo un simpatico comico.

  15. Venticinque anni prima, grillino ante litteram: confermato e sottoscritto. Allora ne parliamo direttamente con Beppe (Grillo) e Davide (Casaleggio) e suggeriamo pure “Una nuova via, il polo dei cittadini” come slogan per la campagna pentastellata del 2018. Grazie.

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