L’addio non è indolore
Erano mesi che non parlava e quando è tornato a farlo ha provocato, com’era prevedibile, un vespaio. La decisione dell’ex sindaco di lasciare il Pd bresciano fa discutere, il suo gesto, un pò provocatorio se vogliamo, divide gli esponenti locali del Pd tra coloro che esprimono solidarietà e coloro che criticano apertamente le esternazioni rilasciate alla stampa. Non commenta Emilio Del Bono, capogruppo in Loggia e successore come candidato alla poltrona di sindaco. Lo fanno invece il segretario cittadino Giorgio De Martin e Fabio Capra e intervengono per rispondere alle critiche di Corsini sull’inconsistenza dell’opposizione in Giunta. De Martin: «Mi sembra che l’opposizione che abbiamo messo in campo sia molto sui fatti, non ideologica, durissima su questioni che contano. Certo, il profilo basso che s’è dato la giunta mette in difficoltà anche l’opposizione». Capra: «La decisione di Corsini mi spiace. Spero non sia un atto di guerra. Devo tutto a lui, mi ha fatto fare una bellissima esperienza amministrativa, ma devo anche dire che la mia opposizione non è reticente nè assente. Anzi. In questi 4-5 mesi il gruppo ha dato segno di grande compattezza: in consiglio ci siamo solo noi, prendiamo la parola solo noi, presentiamo emendamenti: il giudizio di Corsini è ingeneroso. Il Pd ha bisogno di Corsini, ma anche Corsini ha bisogno del Pd». Altre dichiarazioni, sicuramente non all’acqua di rose, vengono espresse dal segretario provinciale Franco Tolotti: «La decisione mi è stata comunicata a cose fatte: la considero sicuramente grave, la giudico con rammarico. Anche a Paolo credo la decisione non sia destinata a fare bene. Di tutto c’è bisogno in questo momento, tranne che della duplicazione a livello locale dell’immagine di scontro e divisione che tanto male ha fatto prima al governo Prodi e poi al Pd nazionale». Ancora, Claudio Bragaglio: «Vi sono ragioni di opportunità che forse avrebbero consigliato delle modalità e un percorso diversi rispetto a quelli adottati da Paolo Corsini, che però pone e affronta rilevanti questioni». Bragaglio infine esprime un pensiero condiviso anche da altri esponenti: «Questo non è il canto del cigno di Corsini». Vedremo. Certo è che alle parole di Corsini sono seguite poche dimostrazioni di stima e comprensione, molte di più le voci se non critiche un pò infastidite.
A.C.